Con almeno 8.200 masse solari, è il miglior candidato per la classe di buchi neri di massa intermedia, che gli astronomi ritengono si siano formati nelle prime fasi dell’evoluzione delle galassie.

La scoperta rafforza la tesi che Omega Centauri sia la regione centrale di una galassia inghiottita dalla Via Lattea miliardi di anni fa. Spogliato delle stelle esterne, il suo nucleo sarebbe rimasto “congelato nel tempo” da allora. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.

Omega Centauri è una spettacolare raccolta di circa 10 milioni di stelle, visibili come una macchia nel cielo notturno dalle latitudini meridionali. Attraverso un piccolo telescopio non appare diverso dagli altri cosiddetti ammassi globulari: un insieme sferico di stelle, così denso verso il centro che diventa impossibile distinguere i singoli astri.

Il buco nero sembra essere l’anello mancante tra i suoi parenti stellari e supermassicci: bloccato in uno stadio intermedio di evoluzione e considerevolmente meno massiccio dei tipici buchi neri al centro delle galassie.

L'oggetto è stato scoperto studiando oltre 500 immagini del telescopio spaziale Hubble di cui, la maggior parte, erano state prodotte per calibrare gli strumenti piuttosto che per uso scientifico.