La classifica Top500, aggiornata due volte all'anno, elenca appunto i 500 sistemi più performanti in base all'algoritmo di test HPL. Come si vede nel grafico a sinistra, la potenza di calcolo dei diversi sistemi che occupano una certa posizione nella graduatoria (indicata dal numero che segue la dicitura "Top" nella legenda) esibisce una crescita esponenziale negli ultimi 13 anni, ancora più chiara se andiamo a vedere il dato relativo alla potenza cumulativa dei 10 sistemi più performanti e quello all'intera lista (curve grigia e nera, rispettivamente); il secondo indice, in particolare, mostra un chiaro raddoppio ogni due anni. Fanno eccezione le quattro curve inferiori (Top-50, 100, 200 e 500) che sembrano appiattirsi nel tempo, segno che nei sistemi meno performanti la progressione è diventata lineare e non più geometrica, data la natura logaritmica della scala verticale; questo indica la tendenza ad un progressivo ampliamento del divario tra i due estremi, attribuibile al crescente spostamento, in buona parte dell'industria e della ricerca, verso sistemi meno performanti nel calcolo ad alta precisione ma più efficaci nei campi dell'Intelligenza Artificiale e dei "Big Data".

 Nella nuova classifica, al primo posto continua ad esserci l'americano "Frontier" da 1,2 ExaFlops (1,2·1018 calcoli al secondo), ora quasi eguagliato dal connazionale Aura (1,0 EF). I diagrammi a torta sulla destra mostrano che il nostro paese è piazzato discretamente, specialmente in termini di quota di potenza di calcolo fornita (in basso); questo grazie soprattutto al sistema Leonardo del CINECA di Bologna, situato al 7° posto e capace di 240 PFlop/sec (2,4·1017 operazioni in doppia precisione ogni secondo), cinque volte meno del Frontier.