Il grafico mostra altezza media, minima e massima del veicolo nell'ultima settimana, dedotte dalle "Two Line Elements" fornite dal NORAD. I tratti di discesa dolce e graduale sono da attribuire al frenamento per attrito atmosferico mentre i cali ripidi sono conseguenza diretta delle 6 accensioni programmate dei retrorazzi, suddivise in 3 fasi distinte. Dopo l'ultimo "burn", avvenuto ieri pomeriggio, l'orbita risultava quella pianificata, con una quota media di 123 km ed un perigeo di soli 85 km, praticamente dentro l'atmosfera terrestre (secondo la definizione di VonVon Kármán). Questo "de-orbit" programmato ha decretato la fine del satellite, che a quel punto aveva ormai esaurito il combustibile ed era stato spento (passivato). Con questa impresa inedita, l'Agenzia Spaziale Europea ha tracciato la via per quella che dovrà essere la politica spaziale di tutti i paesi, con un uso responsabile delle risorse senza lasciare in orbita medio-bassa pericolosi detriti non più controllabili!
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Addio Aeolus (via col vento!)
Ieri sera il satellite di telerilevamento europeo per lo studio delle correnti atmosferiche ha effettuato un perfetto rientro controllato, bruciando sui cieli dell'Atlantico meridionale