L'immagine a largo campo è stata ottenuta grazie a tre telescopi spaziali (Herschel dell'ESA e WISE+Spitzer della NASA); essa mostra l'emissione in varie bande infrarosse da parte di polvere a diverse temperature (in blu le zone più calde, che coincidono grossomodo con la porzione della nebulosa che osserviamo anche nel visibile). Gran parte delle stelle responsabili del riscaldamento della polvere sono invisibili in questa banda.
L'inserto in basso a sinistra è invece una immagine recentemente pubblicata dall'ESO e ottenuta grazie alle ottiche adattive dello strumento MUSE, installato sui telescopi del VLT in Cile. Essa mostra con dettagli inediti una delle protostelle all'interno della nebulosa, l'oggetto 244-440. E' possibile notare dei noduli rosa dovuti a getti di materia emessi in direzioni opposte e che interagiscono con il mezzo interstellare. Essi sono dovuti a materiale strappato dal disco protostellare (non visibile) e scagliato perpendicolarmente ad esso; il fatto che tali noduli non siano tra loro allineati ma formino una specie di "S" indica una sorta di "precessione" dei getti, presumibilmente dovuta alla natura binaria della protostella oppure da attribuire alle perturbazioni gravitazionali sul getto, indotte da altre stelle nella zona. I colori rosso, verde e blu indicano rispettivamente la presenza di ferro, azoto e ossigeno e questa è solo una piccola parte dei dati raccolti da MUSE in una singola osservazione!