L'immagine a sinistra è quella classica, presentata nel 2019 e basata sui dati registrati dalla rete interferometrica "Event Horizon Telescope" due anni prima. A destra vediamo una elaborazione basata sugli stessi dati originali da un algoritmo di Intelligenza Artificiale chiamato PRIMO, addestrato su una serie di simulazioni realistiche di buchi neri con dischi di accrescimento; sulla base di questa elaborazione, il diametro apparente dell'anello di accrescimento è stimato in 41,5 milionesimi di secondo d'arco e il suo spessore risulta perlomeno dimezzato rispetto alle stime precedenti. Si tratta di uno step di elaborazione più spinto che presto verrà applicato anche per ricavare una immagine super-definita del buco nero SgrA, al centro della Via Lattea.
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Il buco nero di M87 superdefinito
Il primo buco nero "fotografato" dal progetto EHT è stato rivisitato da un sistema di Intelligenza Artificiale per rivelare dettagli inediti