Scritto: Domenica, 13 Novembre 2022 08:21 Ultima modifica: Domenica, 13 Novembre 2022 15:56

2022 UE28: rischio in crescita


L'asteroide scoperto meno di un mese fa continua ad essere il più pericoloso tra quelli catalogati e le poche osservazioni fatte ne rafforzano la posizione

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Evoluzione della probabilità di impatto di 2022 UE28 secondo ESA/SSA
Evoluzione della probabilità di impatto di 2022 UE28 secondo ESA/SSA
Credits: NEO-SSA/ESA - Processing: Marco Di Lorenzo

 Come illustrato in un articolo uscito una settimana fa, 2022 UE28 è un PHA (Potentially Hazardous Asteroid) con diametro nominale di 170 metri, classificato al livello 1 sulla scala di rischio di Torino a causa della probabilità non trascurabile di impattare il nostro pianeta nell'anno 2064.

 Da allora solo due nuove misure ottiche si sono aggiunte alle 16 precedentemente effettuate e, sulla base di tutte queste osservazioni, la conoscenza dell'orbita è leggermente migliorata; come conseguenza, la previsione sul rischio di impatto è ulteriormente cresciuta, come mostra il grafico fornito dall' organismo NEOCC (Near Earth objects Coordination Centre) dell'agenzia spaziale europea ESA. L'ultima proiezione (evidenziata dal colore cyan nella tabella inserita nel grafico) ha superato la soglia di probabilità di uno su mille, ma solo se sommiamo tra loro tutti i potenziali impatti simulati numericamente; gli eventi più probabili sono comunque tutti relativi alla data del 2 aprile 2064, mentre altri 3, decisamente più improbabili, si concentrano a fine secolo. Anche la NASA, tramite il suo sito CNEOS, ha incrementato leggermente la probabilità cumulativa che ora risulta dello 0,50%, includendo un impatto possibile ma improbabile nel 2062.

 Nella eventualità che l'impatto avvenga davvero, si svilupperebbe una energia di circa 240 Megatoni, quasi 5 volte il potenziale distruttivo della più potente bomba termonucleare mai costruita! Va tuttavia sottolineato che, probabilmente, nuove osservazioni nei prossimi mesi consentiranno quasi certamente di escludere l'impatto e, anche se ciò non avvenisse, l'intervallo di oltre 41 anni a disposizione permetterebbe tranquillamente di predisporre e realizzare una missione spaziale per deviarne l'orbita, con uno dei diversi metodi a disposizione (impatto cinetico, trattore gravitazionale, espulsione di materiale oppure amplificazione dell'effetto Yarkowsy); la recente missione DART ha dimostrato concretamente come questo sia possibile!

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Marco Di Lorenzo (DILO)

Sono laureato in Fisica e insegno questa materia nelle scuole superiori; in passato ho lavorato nel campo dei semiconduttori e dei sensori d'immagine. Appassionato di astronautica e astronomia fin da ragazzo, ho continuato a coltivare queste passioni sul web, elaborando e pubblicando numerose immagini insieme al collega Ken Kremer. E naturalmente amo la fantascienza e la fotografia!

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