L'immagine copre un'area di 150x200 chilometri, rivelando una rete di sottili solchi e doppie creste nella superficie ghiacciata. In alto a destra e in basso a sinistra ci sono macchie scure forse collegate alla fuoriuscita di materiale sottostante, mentre sotto il centro c'è una macchia a forma di nota musicale, ampia 67x37 chilometri. Si ritiene che i punti bianchi siano i segni provocati della penetrazione di particelle ad alta energia provenienti dall'ambiente ricco di radiazioni attorno alla luna. Il Nord è in alto e, rispetto all'immagine originale, si è cercato di ridurre l'effetto della forte "vignettatura", uniformando la luminosità, migliorando i dettagli e aggiungendo una tonalità di colore realistica.
Contrariamente ad altre immagini mostrate in precedenza, questa non proviene dalla fotocamera principale di Juno, la "junocam", ma dalla "Stellar Reference Unit" (SRU), una fotocamera stellare utilizzata per orientare il veicolo spaziale. Scattata il 29 settembre da una distanza di 412 chilometri, possiede una risoluzione che varia da 255 a 340 metri per pixel ed è stata catturata mentre la sonda passava ad una velocità di circa 24 chilometri al secondo su una regione in cui era notte, scarsamente illuminata dalla luce solare diffusa delle nuvole di Giove, analoga alla "luce cinerea" che dalla Terra illumina debolmente il lato in ombra della nostra Luna!.