Già il 29 settembre, la sonda della NASA aveva effettuato una lieve correzione di rotta (quasi 10 cm/s) per affinare la traiettoria di avvicinamento al pianeta; poi, alle 11:30 italiane del 16 ottobre, Parker ha sorvolato Venere sfrecciando a 24 km/s ad un'altezza di 3814 chilometri dalla sua superficie. Questa manovra è servita a smaltire ulteriore energia cinetica e penetrare più a fondo nel pozzo gravitazionale del Sole, infatti l'eccentricità orbitale è aumentata da 0,8266 a 0,8498 e la distanza al perielio scenderà da 11,11 a 9,24 milioni di km. Pertanto, il prossimo 21 novembre, la sonda stabilirà un nuovo record sorvolando la superficie del Sole da una distanza di 8,5 milioni di km e raggiungendo una velocità eliocentrica di ben 163 km/s. Si tratterà del decimo passaggio al perielio e ne sono previsti altri ancora più ravvicinati (fino a 6,2 milioni di km) in seguito agli ultimi due incontri con Venere, previsti ad agosto 2023 e novembre 2024.
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Parker incontra Venere per la quinta volta
Due giorni fa, la sonda NASA ha effettuato un nuovo gravity assist per restringere ulteriormente la sua orbita attorno al Sole