L'immagine è stata ripresa ieri pomeriggio nell'ultravioletto, dal satellite SDO della NASA; come si intuisce dal fotomontaggio, il nostro pianeta (sulla sinistra) potrebbe entrare comodamente nella regione centrale più scura e fredda della macchia, la cosiddetta "ombra", mentre la circostante "penombra", con una struttura a raggiera, ha un diametro pari a circa tre Terre. La regione attiva attorno alla macchia, denominata AR-2882, è considerata relativamente tranquilla ma questo non le ha impedito, intorno alle 2:45 UT del 7 ottobre, di generare un brillamento di classe C5, cioè di intensità medio-bassa, comunque di potenza complessiva vicina a 1 exaWatt (1018 W), nella banda dei raggi X (10<λ<80 nm). L'evento viene mostrato nelle due immagini sottostanti.

AR2882 flare

 Il brillamento di ieri mattina, osservato alle lunghezze d'onda di 19 e 13 nanometri.- Courtesy of NASA/SDO and the AIA, EVE, and HMI science teams - Processing: Marco Di Lorenzo