L'emissione radio, evidenziata in arancione, proviene da due radio-lobi alimentati a più riprese tramite due sottili getti contrapposti di plasma relativistico; questo è generato da un buco nero supermassiccio, situato al centro della galassia visibile (in grigio), che dirotta parte del gas del disco di accrescimento lungo i suoi poli di rotazione. Le nuove osservazioni ad alta risoluzione effettuate con LoFar (Low Frequency Array) hanno mostrato come l’intensità di questo getto abbia una modulazionecon un periodo di qualche centinaio di migliaia di anni. Questa variabilità è all’origine dei noduli che possiamo ammirare all'interno nei lobi giganti, ognuno dei quali è grande circa quanto l’intera Via Lattea. Un team internazionale di astronomi, fra i quali ricercatori dell’Inaf e dell’Università di Bologna, ha pubblicato questa ed altre immagini a bassa frequenza di lontane galassie, rivelando il loro funzionamento interno con dettagli senza precedenti. Le spettacolari immagini, con una risoluzione angolare al di sotto del secondo d’arco (quindi comparabili con quelle ottenute da un normale telescopio nel visibile), sono il risultato di una complessa combinazione dei segnali digitali prodotti da oltre 70mila piccole antenne sparse in nove paesi europei. Anche la futura rete SKA farà uso di questa tecnica e produrrà risultati ancor più spettacolari ed interessanti!
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LOFAR lo ha fatto!
La radiogalassia Hercules A, a 2 miliardi di anni luce di distanza, immortalata dai 70000 ricevitori del sistema interferometrico a bassa frequenza LOFAR.