L'immagine in apertura è una composizione di due scansioni riprese con la JunoCam nei filtri rosso, verde e blu, mentre la sonda ruotava a 2 rpm attorno ad un asse perpendicolare alla direzione di ripresa.
A casusa del passaggio decisamente veloce, la prospettiva tra una ripresa e l'altra cambia notevolmente e, con essa, le caratteristiche della superficie che appaiono all'orizzonte. L'immagine a dimensione intera è disponibile sul nostro album di Flickr.

 Qui sotto, l'immagine preliminare pubblicata sul sito della NASA, monocromatica, scattata attraverso il filtro verde poco dopo il massimo avvicinamento a 1038 km dalla superficie. Qui è stata processata in maniera che Ganimede abbia una forma più naturale (sferica) e colori simili a quelli reali.

ganimede perigiove34

 Crediti: NASA/JPL/Caltech/SwRI/MSSS - Processing: Marco Di Lorenzo

 Come spiegato nell'ultimo articolo, quello dell'altro ieri è stato il sorvolo più ravvicinato da quando la sonda americana Galileo incontrò Ganimede il 20 maggio 2000. Ricordiamo che il satellite galileiano è più grande del pianeta Mercurio ed è l'unica luna del Sistema Solare con una propria magnetosfera prodotta da un nucleo roccioso, avvolto da più oceani d'acqua liquida sotto la coltre di ghiaccio esterna.