Il conteggio si riferisce al numero di satelliti Starlink attualmente in orbita, dunque escludendo i 52 elementi del convoglio n.0 (lanciato nel maggio 2019) che sono stati fatti rientrare in atmosfera e includendo i 10 elementi in orbita polare lanciati 3 mesi fa insieme ad altri carichi paganti. Già ora la costellazione satellitare di gran lunga più nutrita è in grado di assicurare una copertura globale completa del globo, almeno fino a circa 55° di latitudine; Musk però non si accontenta e, sfruttando anche Starship, vorrebbe lanciarne almeno altri 10500 se non addirittura il triplo o il quadruplo, se la richiesta della clientela dovesse essere alta. Questi piani continuano ad alimentare polemiche e proteste della comunità di astronomi e astrofili e, malgrado gli sforzi da parte di SpaceX nel ridurne l'impatto implementando il sistema VisorSat per ridurre la luminosità dei satelliti, recentemente la International Astronomical Union (IAU) ha presentato una richiesta formale al Comitato delle Nazioni Unite per gli usi pacifici dello spazio esterno (COPUOS), al fine di proteggere l’oscurità del cielo dalla eccessiva luminosità di questa ed altre costellazioni satellitari. Esiste peraltro anche un crescente problemi di sovraffollamento in orbita bassa associato a questi progetti e già ora le agenzie spaziali sono costrette a frequenti correzioni di rotta dei loro satelliti per evitare impatti, la cui probabilità è destinata ad aumentare...