Dopo la cocente delusione di Atlas, che ci aveva ingannati con il suo "burst" di luminosità (in realtà preludio di una prematura disgregazione del nucleo), la cometa c/2020 f8, soprannominata Swan dal nome dello strumento che l'ha scoperta, sembrava voler mantenere le sue promesse, seguendo la progressione prevista e divenendo visibile ad occhio nudo (sebbene solo da località buie) a fine Aprile. Invece, alla minima distanza da Terra (circa 85 milioni di km) e a una settimana dal massimo di luminosità inizialmente previsto attorno alle magnitudine 3 o anche meno, è tornata ad essere visibile solo con un buon binocolo o con un telescopio, oltre la magnitudine 7,5 secondo le ultime osservazioni fotometriche (pallini neri nel diagramma in alto a sinistra). Probabilmente, anche lei è destinata a una fine prematura prima di raggiungere il perielio il prossimo 27 Maggio, peccato!

http://astro.vanbuitenen.nl/comet/2020F8

https://www.media.inaf.it/2020/05/11/cometa-swan/