Di questo nuovo asteroide NEO/PHA (Near Earth Object / Potentially Hazardous Asteroid) abbiamo già parlato in un articolo una settimana fa; le successive osservazioni avevano fatto abbassare il livello di pericolosità dei due potenziali impatti previsti nel 2074 e nel 2081, ma le ultime misure confermano per entrambi gli eventi un livello degno di attenzione, al contrario di tutti gli altri PHA noti, la cui pericolosità viene considerata praticamente trascurabile.

 Questa situazione la si vede rappresentata nel grafico in alto, che riporta un indice (ideato dal sottoscritto) calcolato come semplice prodotto della potenza per la probabilità di impatto; tale quantità, espressa in tonnellate equivalenti di tritolo ovvero in Mton·ppm, è di fatto la stessa utilizzata nel calcolo della scala di Torino. La scala di Palermo, invece, è una scala tecnica legata al logaritmo della probabilità di avere un simile impatto da parte di tutta la popolazione NEO, da oggi fino alla data prevista (l'evento risulta tanto più significativo rispetto al "fondo" quanto più l'indice negativo si avvicina allo zero); i punti che appaiono in questo grafico sono impatti potenziali con un valore minimo pari a -6 sulla scala di Palermo, mentre la soglia sulla magnitudine assoluta è fissata a H=26 (corrispondente a dimensioni minime di 20-25 metri). Come si vede, in un arco temporale di 65 anni a partire da oggi, gli eventi associati a 2020 DR2 sono di gran lunga i più insidiosi anche se lontani nel tempo; gli altri due eventi sono associati a 1979 XB e al celebre Apophis; mentre il primo è simile a 2020 DR2 (nel senso che è un oggetto grande e veloce ma con un'orbita poco conosciuta), l'altro è grande circa la metà ma la sua orbita è molto ben rifinita, anche se non abbastanza per poter escludere/confermare un impatto nel 2068.

 I due grafici in basso indicano a sinistra la crescita del numero di osservazioni astrometriche effettuate su 2020 DR2 e dell'arco temporale da esse abbracciato, a destra la probabilità cumulativa e quella dei due singoli impatti, con i corrispondenti indici sulla scala di Palermo (scala a destra). Lo scenario più probabile è che, nei prossimi giorni, ulteriori osservazioni (eventualmente anche pregresse e ripescate dagli archivi) portino a far crollare le probabilità al punto da escludere un impatto futuro con la Terra ma c'è la anche la possibilità che l'oggetto scompaia prima dalla vista dai telescopi, entro un paio di settimane, rimanendo un potenziale futuro impattatore. In tal caso, avremmo comunque tutto il tempo per inventarci eventuali contromisure ed evitare la collisione...

 Ulteriori dettagli e aggiornamenti sulla situazione appariranno nell'articolo sopra citato e, naturalmente, sulla rubrica dedicata