L'oggetto, denominato inizialmente C21VL72, adesso è stato ribattezzato con il nome 2020 CW; esso misura poco più di un metro di diametro (dimensioni basate sulla luminosità) e, anche se fosse penetrato nell'atmosfera, non sarebbe comunque giunto al suolo se non sotto forma di piccoli frammenti o polvere. Il diagramma aggiornato mostra il numero complessivo di oggetti avvistati in questo secolo nello spazio e passati o precipitati sulla Terra, al crescere dell'area-bersaglio intorno al pianeta; se non ci fossero effetti selettivi legati a limiti osservativi di varia natura, i punti dovrebbero disporsi su una retta ma questo avviene, in prima approssimazione, solo per i corpi più grandi e rari (in rosso), con dimensioni superiori a 3-4 metri; per questi oggetti si può desumere un tasso di almeno un passaggio all'anno entro la distanza dei satelliti geostazionari e quindi una frequenza di collisione con la Terra pari ad almeno una ogni 50 anni; nella stragrande maggioranza dei casi, l'unico effetto è la comparsa di un luminosissimo bolide nella stratosfera. Solo se le dimensioni superano una ventina di metri si può avere un impatto al suolo, ma questo accade meno di una volta al secolo, in media.