Il campione è lo stesso in entrambi, si tratta di stelle al di sotto della magnitudine apparente 17 e con incertezza sulla parallasse (e quindi sulla distanza) inferiore al 20%. Tuttavia, a destra vediamo l'effetto della correzione che tiene conto dell'arrossamento e dell'affievolimento della luce dovuto alla polvere interstellare (di cui abbiamo parlato nella IOTD di ieri) che Gaia è in grado di stimare. Come si vede, lo sparpagliamento soprattutto in termini di "indice di colore" (ascisse) si riduce drasticamente: si noti soprattutto il cambiamento di aspetto nel cosiddetto "ramo delle giganti rosse", al cenro in alto. Adesso non sono più così rosse dato che prima, essendo mediamente oggetti lontani, erano fortemente arrossati dal mezzo interstellare; praticamente il ramo si è trasformato da quasi orizzontale (come nei vecchi testi di astronomia) in uno quasi verticale!
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Un cambiamento radicale
L'ennesima dimostrazione della potenza del nuovo catalogo "Gaia DR2" deriva dal confronto di questi due grafici luminosità-colore.