Lo studio, condotto dai ricercatori della Brown University, cerca di far luce sul bacino Orientale che risale a circa 3,8 miliardi di anni fa ed è situato sul versante sud-ovest della Luna.
E' caratterizzato da una struttura complessa ad anelli concentrici di rocce, con il più esterno che ha un diametro di circa 930 chilometri.
I bacini multi-anello sono presenti su diversi corpi del Sistema Solare ma fino ad oggi gli scienziati non hanno mai concordato sulla loro formazione.
Il cratere si sarebbe formato a seguito dell'impatto di un oggetto 64 chilometri di diametro, alla velocità di 14 chilometri al secondo.
La crosta sarebbe rimbalzata a seguito della collisione, mentre la roccia calda e plastica del sottosuolo si sarebbe mossa verso il punto d'impatto all'interno. Questo flusso avrebbe causato la rottura e lo scivolamento della superficie che originato le alte pareti dei due anelli esterni.
L'anello interno, invece, sarebbe nato dal picco centrale che solitamente si può formare nei crateri da impatto. In questo caso, il materiale accumulato sarebbe stato troppo per mantenere la forma e così si sarebbe adagiato circolarmente verso l'esterno.
Fonte: https://www.nasa.gov/feature/jpl/nasa-moon-mission-shares-insights-into-giant-impacts