L'immagine a sinistra, pubblicata ieri e ripresa il 29 luglio, mostra l'eruzione più violenta osservata dalla sonda finora, nella regione del "collo" che è notoriamente quella più attiva e che si erode più rapidamente. La sequenza completa, riportata sulla destra (solo il dettaglio attorno alla regione interessata), mostra come lo sboffo di gas e polveri era completamente assente 18 minuti prima ed era comunque quasi impercettibile 18 minuti dopo, senza lasciare modifiche rilevanti sulla superficie. In corrispondenza di questo evento, durato una decina di minuti, gli strumenti di Rosetta hanno anche registrato un aumento della densità di polvere, una variazione di struttura e composizione nella chioma e persino una variazione di campo magnetico dovuta al "respingimento" del vento solare da parte del pennacchio di materiale espulso.
Rispetto alle immagini originali, è stato effettuato un deciso "sharpening" per evidenziare i dettagli più minuti sulla superficie del nucleo e, sulla destra, anche una "gamma correction" per mettere in risalto i pennacchi più deboli.
Riferimenti: http://www.esa.int/Our_Activities/Space_Science/Rosetta/Comet_s_firework_display_ahead_of_perihelion