La Terra primordiale non era un posto ospitale.
Circa 4,5 miliardi di anni fa, il nostro pianeta, appena nato, si scontrò con Theia, un oggetto delle dimensioni di Marte (almeno secondo la teoria più comune). Alcuni frammenti si fusero insieme e formarono la Luna mentre la Terra si scaldò a migliaia di gradi. La presenza della Luna, però, stabilizzò l'asse di rotazione terrestre. A quel tempo, il pianeta girava molto più velocemente: un giorno durava solo 5 ore. Ed anche la Luna era molto più vicina, circa tre volte più vicina rispetto ad oggi. Ad un certo punto, la Luna si bloccò in una rotazione sincrona con la Terra e da allora mostrò sempre la stessa faccia al nostro pianeta. Nel frattempo, il Sole, che all'epoca era una giovane stella, emetteva violenti brillamenti ed espulsioni di massa coronale; mentre, un forte vento solare sferzava l'atmosfera terrestre. Ma, a quanto pare, fu proprio la Luna appena nata a proteggere il nostro pianeta ed aver contribuito a renderlo abitabile come oggi lo conosciamo, secondo un recente studio condotto dalla NASA, pubblicato sulla rivista Science Advances.
"La Luna sembra aver rappresentato una barriera protettiva sostanziale per la Terra contro il vento solare, che ha fondamentalmente permesso alla Terra di mantenere la sua atmosfera durante questo periodo", ha detto nella press release Jim Green, capo scienziato della NASA e autore principale del documento. "Non vediamo l'ora di dare seguito a questi risultati quando la NASA invierà gli astronauti sulla Luna con il programma Artemis, e restituirà campioni dal polo sud lunare".
I campi magnetici globali sono generati dal movimento del ferro fuso nei nuclei dei pianeti e delle lune. Prima, era convinzione comune che la Luna non avesse mai avuto un campo magnetico globale di lunga durata perché il suo nucleo è troppo piccolo. Poi, grazie agli studi sui campioni delle missioni Apollo, gli scienziati hanno scoperto che anche la Luna aveva una magnetosfera. Come la Terra, il nostro satellite ha mantenuto il calore dalla sua formazione e questo, a sua, è riuscito a conservare il ferro liquido in profondità (anche se non così a lungo come per la Terra).
Lo studio
Il nuovo studio simula il comportamento dei campi magnetici della Terra e della Luna circa 4 miliardi di anni fa.
Attraverso un modello computerizzato, gli scienziati hanno esaminato il comportamento dei due campi magnetici in due posizioni nelle rispettive orbite.
La simulazione ha mostrato che, in certi momenti, "la magnetosfera della Luna ha fatto da barriera alla dura radiazione solare che pioveva sul sistema Terra-Luna", scrivono gli scienziati. Questo perché, sempre secondo la ricerca, le magnetosfere della Luna e della Terra erano collegate magneticamente nelle regioni polari di ciascun oggetto.
Le magnetosfere della Terra e della Luna 4 miliardi di anni fa.
Crediti: NASA
Ma non solo: ci sarebbe stato anche uno scambio atmosferico.
La luce (o radiazione) del Sole nell'ultravioletto estremo strappava gli elettroni alle particelle neutre nell'alta atmosfera della Terra, caricandole. Queste, quindi, potevano viaggiare verso la Luna lungo le linee del campo magnetico lunare. Questo processo potrebbe aver contribuito a mantenere una sottile atmosfera sul nostro satellite in quel momento. La scoperta di azoto nei campioni di roccia lunare supporta l'idea che l'atmosfera terrestre, dominata dall'azoto, abbia raggiunto la Luna.
Gli scienziati calcolano che questa situazione di campo magnetico condiviso, con le magnetosfere della Terra e della Luna unite, avrebbe potuto persistere da 4,1 a 3,5 miliardi di anni fa.
Nel corso del tempo, quando l'interno della Luna si è raffreddato, il nostro vicino più prossimo ha perso la sua magnetosfera e alla fine la sua atmosfera. Il campo deve essere diminuito in modo significativo 3,2 miliardi di anni fa ed è scomparso circa 1,5 miliardi di anni fa. Senza un campo magnetico, il vento solare ha strappato via l'atmosfera (che è quello che deve essere successo anche su Marte).
Se Luna ha davvero svolto un ruolo così importante nel proteggere il nostro pianeta dalle radiazioni dannose durante la tumultuosa fase iniziale allora, in modo simile, potrebbero esserci altre esolune intorno ad altrii esopianeti terrestri nella Via Lattea che hanno aiutato o stanno aiutando i pianeti ospiti a preservare le proprie atmosfere e, forse, a creare dei mondi abitabili.