Questa immagine ripresa dalla sonda della NASA Juno ha catturato in un'unica cornice Giove e due delle sue lune, Io e Europa.
Un team internazionale di astronomi, guidato da Yamila Miguel, del SRON/Leiden Observatory, ha scoperto che l'involucro gassoso di Giove non ha una distribuzione omogenea.
Gli scienziati del Southwest Research Institute ( SwRI) hanno utilizzato i dati di Juno per studiare la popolazione di particelle che viaggia lungo la linea del campo magnetico che collega Ganimede a Giove.
Durante l'ultimo sorvolo ravvicinato di Giove, la sonda juno ha immortalato questa variegata porzione della sua vorticosa atmosfera.
Al momento del massimo avvicinamento, durante il perigiove 34, Juno si trovava a 1.038 chilometri dalla superficie di Ganimede e viaggiava a una velocità relativa di 67.000 chilometri orari.
Gli strumenti della sonda della NASA Juno hanno messo in evidenza una corrispondenza tra le colorate bande che caratterizzano la veste esterna di Giove e in processi che avvengono in profondità nell'atmosfera del pianeta.
Un incredibile vortice gioviano ripreso dalla sonda Juno durante il suo ultimo incontro ravvicinato con il pianeta gigante
Il team della NASA ha festeggiato i dieci anni dal lancio lo scorso 5 agosto, rilasciando questa vista a infrarossi della luna ghiacciata di Giove, Ganimede.
Ascoltando la pioggia di elettroni che fluisce su Giove dalla luna vulcanica Io, il team della sonda della NASA Juno ha scoperto cosa innesca le potenti emissioni radio all'interno del gigantesco campo magnetico del pianeta. Il nuovo risultato getta luce sul comportamento dei campi magnetici generati da pianeti giganti come Giove.
Ecco la prima immagine ravvicinata da 21 anni a questa parte del satellite più grande nel Sistema Solare, Ganimede, ripresa dalla sonda Juno la sera di lunedì