Una sequenza mozzafiato è stata assemblata dall'utente di Twitter landru79 con le immagini della fotocamera OSIRIS che, a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, ci fatto scoprire le meraviglie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
La missione NASA/ESA Cassini-Huygens e la missione dell'ESA Rosetta, terminate di recente, hanno sempre avuto un gran seguito popolare ma non solo: la grande luna di Saturno, Titano e la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko sono due target rimasti anche nel cuore degli scienziati. L'intenzione è sempre stata quella di poter tornare ad esplorare questi due incredibili e stravaganti corpi del nostro Sistema Solare.
Una porzione del nucleo della cometa 67P Churymov-Gerasimenko, ripresa 2 mesi prima dello sfortunato atterraggio di Philae.
Questa immagine è stata ripresa dalla wide angle camera del sistema di imaging OSIRIS a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, il 3 luglio 2016. Un evidente pennacchio getta ombra su un bacino nella regione Imhotep.
Ad un anno esatto dalla fine della missione, si scopre che l'ultima immagine inviata dalla sonda dell'ESA Rosetta prima di impattare sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, in realtà, non era veramente l'ultima: gli scienziati ne hanno trovata un'altra nascosta nell'ultima telemetria ricevuta.
Una collezione di 210 immagini della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, scattate da Rosetta tra luglio 2014 e Settembre 2016.
Come ricorderete, Rosetta ha terminato la sua missione il 30 settembre 2016, impattando sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ma i suoi strumenti hanno lavorato fino alla fine.
Un masso grande quanto un palazzo (diametro sui 30 metri e massa stimata in 13000 tonnellate) risulta essersi spostato di 140 metri in 9 mesi, a causa dell'attività cometaria e complice la bassissima forza di gravità.
Nelle immagini riprese da Rosetta sul nucleo della cometa si vedono nuove caratteristiche, come sistemi di dune in movimento e massi con scie dovute al trasporto di materia da parte dei gas i quali, evidentemente, sono abbastanza intensi da spostare i grani di polvere in superficie.
La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, inseparabile compagna della sonda Rosetta dell'ESA, aveva attirato l'attenzione anche del cubesat PROCYON a settembre 2015, nel momento di massima attività subito dopo il perielio. Un gruppo di astronomi del National Astronomical Observatory in Giappone, dell'Università del Michigan, Rikkyo University e l'Università di Tokyo ha usato il telescopio LAICA a bordo del microsatellite per studiare la chioma di Chury e calcolare il tasso di dissipazione dell'acqua dalla cometa.