Gli scienziati spaziali della Università di Leicester hanno scoperto un meccanismo mai visto prima che alimenta enormi aurore planetarie su Saturno.
L'asteroide 16 Psyche, che gli astronomi ritenevano fosse una palla di ferro, potrebbe nascondere una componente rocciosa.
Gli scienziati del Southwest Research Institute (SwRI) hanno rianalizzato i dati dell'impatto controllato del Lunar CRater Observation and Sensing Satellite (LCROSS) avvenuto nel 2009.
I ricercatori della Friedrich Schiller University Jena e del Max Planck Institute for Astronomy hanno scoperto un nuovo indizio nella ricerca dell'origine della vita, dimostrando che i peptidi potrebbero non aver avuto origine sulla Terra ma nelle nubi molecolari cosmiche.
I ricercatori hanno ricreato le condizioni attese nel nucleo di Marte miliardi di anni fa e hanno scoperto che il comportamento del metallo fuso una volta presente nel cuore del pianeta, probabilmente ha solo dato origine a un breve campo magnetico destinato a svanire precocemente.
Nuove osservazioni dell'osservatorio spaziale NuSTAR (Nuclear Spectroscopic Telescope Array) della NASA hanno mostrato che il gigante gassoso può emettere luce ad alta energia, che finora non era mai stata rilevata né su Giove né su qualsiasi altro pianeta del Sitema Solare diverso dalla Terra.
Gli astronomi hanno trovato le prove che potrebbe esserci un terzo pianeta in orbita attorno a Proxima Centauri, la stella nana rossa che si trova a soli 4,2 anni luce dal nostro Sistema Solare.
Il sorvolo ha consentito alla navicella spaziale della NASA di raccogliere una sequenza del lato notturno del pianeta.
Miliardi di anni fa, il Pianeta Rosso era un posto molto diverso da quello che vediamo oggi. Quando la vita emerse sulla Terra, anche il clima di Marte avrebbe potuto essere confortevole, con un'atmosfera più densa di quella attuale e oceani di acqua liquida.
Le giovani stelle non sono le uniche ad avere dischi di materia attorno. Anche alcune vecchie stelle morenti li hanno e questi dischi potrebbero essere protoplanetari e dar vita una seconda generazione di pianeti.
L'Universo si sta espandendo e man mano, si sta raffreddando. Ma la sua temperatura iniziale può offrire informazioni preziose per gli astronomi e gli astrofisici che lavorano sulla storia del cosmo e la materia oscura.
Secondo un team di ricercatori, un evento di microlensing osservato nel 2011 è stato causato da un buco nero fluttuante che vagava nello spazio interstellare, il primo nel suo genere osservato finora.
Una nuova ricerca suggerisce che l'acqua liquida che rende il nostro pianeta così speciale, era già nel Sistema Solare prima che la Terra si formasse.
Secondo uno studio della NASA, le pale vorticose dei droni che volano su Marte potrebbero far fluire minuscole correnti elettriche nell'atmosfera e far brillare l'aria che li circonda.
I ricercatori della Curtin University che studiano i meteoriti marziani hanno trovato le prime prove di un impatto estremo con un asteroide, che potrebbero cambiare la storia dell'abitabilità di Marte.
Il sistema di allerta rapido asteroidale si arricchisce di due osservatori australi per garantire una copertura completa.
Sono i più gemelli di tutti i pianeti del Sistema Solare. Hanno quasi le stesse dimensioni e massa, hanno composizioni e strutture simili così come le velocità di rotazione. Eppure il loro aspetto è così sorprendentemente diverso.
Gli scienziati planetari dell'Osservatorio Konkoly di Budapest hanno esaminato l'efficacia di alcuni sali igroscopici, che hanno la capacità di adsorbire o assorbire il vapore acqueo dall'atmosfera, e hanno modellato dove e quando l'acqua liquida (salata) potrebbe affiorare in superficie su Marte.