Il telescopio spaziale JWST ha ottenuto un profilo molecolare e chimico dei cieli di un mondo lontano come mai era successo prima.
Per la sesta volta nella storia, un oggetto avvistato dai telescopi nello spazio è poi entrato nell'atmosfera terrestre disintegrandosi. È accaduto stamane al confine tra Canada e Stati Uniti.
Un team di ricercatori del Center for Star and Planet Formation dell'Università di Copenaghen, in collaborazione con i colleghi dell'Université de Paris, dell'ETH di Zurigo e dell'Università di Berna, ha trovato prove che la maggior parte dell'acqua che costituiva un antico oceano globale su Marte proveniva dai meteoriti di condrite ricchi di carbonio, provenienti dal Sistema Solare esterno.
Alla fine del 2019, la stella Betelgeuse si è attenuata di circa il 60%. È difficile stabilire cosa abbia innescato l'oscuramento ma una nuova ricerca suggerisce che il responsabile potrebbe essere stato un compagno errante.
Un'enorme struttura extragalattica è stata scoperta da un team di ricercatori dell'Universidad Nacional de San Juan, dell'Universidade Federal do Rio Grande do Sul e dell'Universidad Andres Bello, nascosta dietro una parte della Via Lattea.
Tre immagini, riprese dal telescopio spaziale veterano Hubble, hanno catturato la progressione di una supernova poche ore dopo l'esplosione iniziale.
L'asteroide PHA, con un diametro stimato in 170 metri, appare sempre più pericoloso anche se la minaccia è posta 42 anni nel futuro... Aggiornato finale del 29 novembre
La prima crosta marziana potrebbe essere stata più complessa di quanto ritenuto finora e forse, simile alla crosta originale del nostro pianeta.
Gli astronomi, guidati dall'Università di Warwick, hanno identificato la nana bianca più antica della Via Lattea, che sta accumulando detriti dai planetesimi in orbita. Questo sarebbe uno dei più antichi sistemi planetari rocciosi e ghiacciati scoperti nella nostra Galassia.
È stato confermato grazie alle osservazioni con il Gemini North alle Hawai'i, gestito dal NOIRLab della NSF e si trova a soli 1500 anni luce dal nostro pianeta.
Gli scienziati sono ormai concordi che Marte era un posto accogliente, caldo e umido, in un lontano passato. Ora, hanno trovato prove di un vasto oceano esistente sulla superficie del Pianeta Rosso circa 3,5 miliardi di anni fa.
Nella costellazione del Pegaso brillano cinque galassie apparentemente ravvicinate conosciute come il Quintetto di Stephan. Ora, i ricercatori hanno scoperto che questo gruppo è avvolto da una nuvola di gas larga 2 milioni di anni luce.
Le osservazioni crepuscolari con la Dark Energy Camera (DECam) montata sul telescopio da 4 metri Víctor M. Blanco all'Osservatorio interamericano di Cerro Tololo in Cile, un programma del NOIRLab, hanno permesso agli astronomi di individuare tre asteroidi vicini alla Terra (NEA) nascosti nel bagliore della nostra stella.
Gli scienziati del James Webb Space Telescope hanno rilasciato una seconda versione nell'infrarosso termico degli iconici Pilastri della Creazione, cupa e quasi priva di stelle.
Nonostante le speranze, le petizioni e i progetti proposti, alla fine la National Science Foundation ha rinunciato a costruire un nuovo strumento nel sito portoricano. "Il cuore degli astronomi è spezzato" recita Nature...
L'inedita nitidezza delle immagini del telescopio spaziale James Webb (JWST), mette in crisi gli astronomi.
Un gruppo di ricerca ha scoperto che i batteri antichi avrebbero potuto sopravvivere vicino alla superficie di Marte molto più a lungo di quanto si pensasse in precedenza.
Gli osservatori di tutto il mondo hanno rilevato un colossale bagliore di radiazioni estremamente energetiche descritto come "da record". Questo lampo di raggi gamma è stato anche il più vicino mai rilevato.