La tanto attesa conferenza stampa di oggi ha rivelato la prima immagine "risolta" del buco nero supermassiccio SgrA*, un mostro da 4 milioni di masse solari a 27000 anni luce da noi. Si tratta di un risultato storico, a cui l'Europa ha dato un contributo preponderante.
Un confronto tra due viste nel medio infrarosso, una dal telescopio Spitzer l'altra dal Webb mostra l'evidente miglioramento.
Scovati altri 11 probabili eventi di "black-hole merging" nei vecchi dati Ligo-Virgo, mentre si scaldano i motori per la nuova campagna di osservazioni
All'interno della Via Lattea, gli astronomi hanno appena identificato otto nuovi esempi di buchi neri echeggianti. In precedenza, se ne conoscevano solo due all'interno della nostra Galassia.
I ricercatori dell'Università di Washington e dell'Università della California, Berkeley, hanno condotto esperimenti per misurare i limiti fisici per l'esistenza di acqua liquida nei mondi ghiacciati extraterrestri.
La missione TESS della NASA nata per trovare esopianeti, ha scoperto invece 30 comete attorno a una giovane stella.
Gli scienziati hanno scoperto che tre meteoriti contengono componenti i mattoni molecolari del DNA e del suo parente stretto RNA.
I due mondi alieni orbitano attorno a una nana M nota come HD 260655, situata a circa 32,6 anni luce di distanza dalla Terra.
Come un aracnide sulla sua ragnatela (Web), il telescopio spaziale ha allineato e focalizzato tutti i suoi strumenti riprendendo questa spettacolare immagine "ingegneristica" nella Grande Nube di Magellano. Un piacevole assaggio, in attesa delle osservazioni scientifiche vere e proprie che arriveranno tra un paio di mesi.
Analizzando i dati delle missioni robotiche, un team di ricercatori guidato da Steve Ruff della School of Earth and Space Exploration dell'Arizona State University, ha scoperto che il cratere Gusev e il cratere Jezero potrebbero contenere un tipo di roccia che sulla Terra si forma con cataclismiche eruzioni esplosive da immense caldere vulcaniche.
Una nuova modellazione rivela che un ciclo sedimentario globale guidato dalle stagioni potrebbe spiegare la formazione degli affascinanti paesaggi della luna di Saturno, Titano e mostra che questo mondo alieno potrebbe essere più simili alla Terra di quanto si pensasse in precedenza.
Secondo una nuova ricerca, l'orbita di Plutone è relativamente stabile su scale temporali più lunghe ma è soggetta a perturbazioni caotiche e cambiamenti su scale temporali più brevi.
Il guscio ghiacciato che custodisce l'oceano sotterraneo di Europa potrebbe non essere una barriera al campionamento ma potrebbe esso stesso costituire un sistema dinamico e un habitat per i microrganismi.
La faccia che la Luna mostra alla Terra sembra molto diversa da quella sul lato opposto. Ma come è nata questa dicotomia?
Un monitoraggio del pianeta durato 17 anni, ha mostrato un calo termico sorprende al polo sud, seguito da un forte riscaldamento.
Con un diametro stimato di circa 130 chilometri, si tratta del nucleo cometario più grande mai visto dagli astronomi. Circa 50 volte più grande di quello delle comete più conosciute.
Un piccolo corpo con traiettoria iperbolica è penetrato nell'atmosfera terrestre nel 2014, ma i dati sono rimasti segreti per 3 anni.
Una nuova mappa del polo sud della Luna e delle sacche magnetiche residue del nostro satellite, potrebbe spiegare perché il ghiaccio d'acqua riesce a resistere nei crateri in ombra.