Il team scientifico di Lucy ha scoperto che il più piccolo degli asteroidi troiani target della missione, Polymele, ha un proprio satellite naturale.
Questa è un'ulteriore prova che la Luna e la Terra si sono formate dallo stesso materiale, forse all'indomani di una collisione catastrofica avvenuta circa 4,5 miliardi di anni fa.
Un giorno succederà. Tra miliardi di anni, il Sole esaurirà il suo combustibile e si gonfierà fino a diventare una gigante rossa prima di diventare una nana bianca. Ma quando esattamente? Ora, grazie agli ultimi dati raccolti della sonda dell'ESA Gaia, conosciamo il futuro della nostra stella in modo molto più dettagliato.
Analizzando i dati del telescopio spaziale Hubble e di molti altri osservatori, gli astronomi hanno concluso che la stella supergigante rossa Betelgeuse ha perso una porzione sostanziale della sua superficie visibile nel 2019 e ora, sta tornando alla normalità.
La materia oscura è destinata a rimanere avvolta nel mistero. Forse esiste ma non si vede. O forse non esiste.
Dai dati preliminari forniti dal James Webb Telescope, la galassia CEERS 93316 potrebbe detenere un nuovo incredibile record di red-shift ed essere di gran lunga l'oggetto più primitivo dell'Universo
Codificata WHL0137-LS ma meglio conosciuta come Earendel, la stella detiene il record per essere la più lontana osservata finora.
Il primo esopianeta scoperto dal Subaru Strategic Program utilizzando lo spettrografo a infrarossi IRD, sul telescopio Subaru (IRD-SSP), potrebbe essere in grado di mantenere l'acqua allo stato liquido sulla sua superficie e sarà un obiettivo importante per future osservazioni.
Alcune misteriose emissioni, chiamate UIE (Unidentified Infrared Emission), hanno sconcertato gli scienziati per decenni. Ora, un nuovo lavoro teorico suggerisce che alcuni di questi bagliori infrarossi potrebbero provenire da stelle e nubi di polvere e gas interstellari.
Un nuovo studio ha utilizzato due rilevamenti del cielo a infrarossi, uno dall'InfraRed Astronomical Satellite (IRAS) e uno dal telescopio spaziale AKARI, per cercare l'ipotetico Nono Pianeta.
Dopo aver risucchiato quasi completamente la stella compagna, questa pulsar estrema non è solo una campionessa in velocità di rotazione, ora è anche, quasi certamente, la più massiccia conosciuta!
Gli astronomi hanno creato la più grande mappa 3D mai vista di 1 milione di galassie lontane altrimenti oscurate dalle vicine galassie nane della Via Lattea, le Nubi di Magellano.
L'idea è quella di realizzare un telescopio spaziale che, sfruttando la lente gravitazionale del nostro Sole, sia in grado di vedere efficacemente le biofirme su esopianeti vicini.
Utilizzando i dati della navicella spaziale Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA e la modellazione al computer, gli scienziati hanno scoperto che nelle zone ombreggiate all'interno dei pozzi lunari le temperature rimangono confortevoli attorno ai 17 gradi Celsius.
Ormai, le prime immagini del telescopio spaziale James Webb sono diventate famosissime e, anche se questo primo rilascio è stato solo un antipasto, non mancano le sorprese.
Utilizzando i dati raccolti oltre due decenni fa, gli scienziati del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) nel Maryland, hanno redatto la prima mappa completa delle abbondanze di idrogeno sulla superficie della Luna.
Un team internazionale di esperti ha individuato un buco nero di massa stellare nella Grande Nube di Magellano, una galassia che confina con la Via Lattea.
Volendo impropriamente paragonare una stella ad un essere vivente, alcune di loro hanno accesso ad un insospettabile "elisir di lunga vita"...