Le primissime stelle potrebbero essere apparse quando l'Universo aveva solo 100 milioni di anni, o meno dell'1% della sua età attuale. Da allora, la rapida espansione dello spazio ha portato la loro luce nell'oblio.
Un nuovo studio rivela che molti pianeti in orbita attorno a stelle spesso simili al Sole si muovono su orbite fortemente inclinate, tendenzialmente perpendicolari all'equatore stellare.
Oltre 300mila stelle del catalogo EDR3 distano meno di 326 anni luce e sono state oggetto di una indagine dinamica approfondita, vediamo il quadro che ne emerge.
Cominciamo ad esplorare le meraviglie del nuovo catalogo astrometrico, partendo dalle nostre immediate vicinanze (entro 4 parsec o 13 anni luce)...
Questa nuova immagine presa con ALMA mostra il risultato di una lotta stellare: un ambiente di gas complesso e sorprendente che circonda il sistema binario HD101584.I colori rappresentano la velocità, passando dal blu - il gas che si muove più velocemente verso di noi - al rosso - gas che si allontana più velocemente da noi.I getti, quasi lungo la linea di vista, spingono il materiale in blu e rosso.Le stelle del sistema binario si trovano nel singolo punto luminoso al centro della struttura ad anello mostrata in verde, che si muove con la stessa velocità del sistema nel suo insieme lungo la linea di vista.Gli astronomi credono che questo anello abbia la sua origine nel materiale che veniva espulso mentre la stella di massa inferiore si muoveva a spirale verso la compagna gigante rossa.
Sarebbero apparse entro 180 milioni di anni dopo il Big Bang ma non sono state osservate direttamente: il loro effetto sull'idrogeno interstellare ha lasciato una firma che un gruppo di radioastronomi australiani è riuscito a rivelare per primo, peraltro con uno strumento relativamente piccolo ed economico! Le implicazioni della scoperta riguardano anche la natura della materia oscura.
Questi astri, espulsi dal nucleo galattico con velocità molto elevate, si rivelano uno strumento efficace per valutare la massa della nostra galassia. La nuova stima, per metà italiana, va da 1200 a 1900 miliardi di masse solari, principalmente sottoforma di materia oscura. E GAIA permetterà di fare molto meglio...
I colori delle stelle osservate da Gaia in una nuova immagine della volta celeste, generata utilizzando dati preliminari dal fotometro di bordo.
Una collaborazione internazionale di ricercatori ha sviluppato un nuovo metodo per simulare la sintesi di elementi chimici all'interno delle stelle utilizzando un supercomputer.