Lo scorso anno la nana bianca WD 1145+017 aveva catturato l'attenzione degli astronomi che, durante la prima campagna di osservazione della missione Kepler K2, avevano identificato dei resti di un planetesimo in orbita attorno alla stella. Ora, un gruppo di ricerca guidato da Saul Rappaport del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha trovato le prove che quei frammenti sono i resti di un asteroide.
Utilizzando il telescopio Spitzer e Kepler, gli astronomi hanno scoperto quella che sembra essere una piccola stella con una tempesta nuvolosa gigante, molto simile alla "Grande Macchia Rossa" di Giove.
Un dato sconcertante è emerso dalla ricerca guidata da Alexandre Santerne dell'Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço (IA): oltre la metà dei pianeti extrasolari giganti individuati dal telescopio della NASA Kepler sarebbero in realtà stelle.
Recenti osservazioni del telescopio della NASA Kepler, hanno confermato la potenza distruttrice delle nane bianche, stelle di piccole dimensioni con una grande massa. A farne le spese, un piccolo oggetto roccioso letteralmente cannibalizzato.
La missione della NASA Kepler ha confermato il primo pianeta di dimensioni simili alla Terra in orbita nella zona abitabile di una stella di tipo G2, come il nostro Sole. La scoperta porta il numero totale dei mondi extrasolari confermati a 1.030.
Il telescopio della NASA Kepler, noto per essere un abile cacciatore di pianeti extrasolari, questa volta ha sfoggiato le sue capacità studiando ininterrottamente per 70 giorni, Nettuno e le sue lune, Tritone e Nereide. Le osservazioni sono concentrate in un filmato di 34 secondi, basato su 101.580 immagini riprese tra novembre 2014 e gennaio 2015, durante la Campaign 3 della missione K2.
Un gruppo di ricercatori dell'Australian National University e del Niels Bohr Institute di Copenhagen ha calcolato quante stelle, tra tutte quelle presenti nella Via Lattea, potrebbero ospitare pianeti nella loro zona abitabile. Il risultato mostra, non solo che questo numero è molto alto ma che miliardi di queste stelle hanno da 1 a 3 pianeti alla giusta distanza perché possa esistere acqua allo stato liquido sulla loro superficie.
Solo qualche giorno fa erano stati annunciati otto nuovi pianeti extrasolari nella zona "Goldilocks" ed ora il telescopio spaziale della NASA Kepler ha identificato altri tre nuovi mondi quasi delle dimensioni della Terra, in orbita nella zona abitabile della loro stella, una nana rossa a circa 150 anni luce dalla Terra.
Il cacciatore di pianeti extrasolari della NASA, il telescopio Kepler, ha scoperto il primo pianeta extrasolare della sua nuova missione chiamata K2 (Kepler-2).
Kepler-421b è il nuovo pianeta extrasolare, scoperto tra i dati rilevati dal telescopio della NASA Kepler, con l'intervallo dil transito più lungo mai osservato: un anno su Kepler-421B dura 704 giorni terrestri.
"Trovare Kepler-421B è stato un colpo di fortuna", ha dichiarato l'autore dello studio David Kipping, del Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, Massachusetts.
"Più lontano arriva un pianeta dalla sua stella e più è difficile rilevarne il transito dalla Terra".