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In direzione della Grande Nube di Magellano, migliaia di stelle vicine, supernove e galassie lontane sono state rilevate per la prima volta in lunghezze d'onda radio. La scoperta è stata fatta nell'ambito del progetto pilota Evolutionary Map of the Universe (EMU) Early Science Project condotto utilizzando la struttura Australian Square Kilometer Array Pathfinder (ASKAP) in Australia, uno dei radiotelescopi più sensibili in funzione. "La nuova immagine nitida e sensibile rivela migliaia di sorgenti radio che non abbiamo mai visto prima", ha spiegato l'astronoma Clara Pennock della Keele University nel Regno Unito."La maggior parte di queste sono in realtà galassie milioni o addirittura miliardi di anni luce oltre la Grande Nube di Magellano. Di solito le vediamo per via dei buchi neri supermassicci al loro interno, che possono essere rilevati a tutte le lunghezze d'onda, in particolare radio. Ma ora iniziamo anche a trovare molte galassie in cui le stelle si stanno formando a un ritmo incredibile", ha aggiunto. "Combinare questi dati con precedenti osservazioni di telescopi a raggi X, ottici e infrarossi ci consentirà di esplorare queste galassie con dettagli straordinari". Un vista differente (più "profonda" e sempre in falsi colori) della stessa regione mostrata in apertura. - Crediti: T.D.Joseph et al. "The ASKAP EMU ESP: Radio Continuum Survey of the SMC" - Processing/colors: Marco Di Lorenzo Lo studio La Grande Nube di Magellano è una galassia nana a spirale che orbita intorno alla Via Lattea a una distanza di circa 160.000 anni luce. Tra circa 2,4 miliardi di anni, sarà completamente assorbita dalla nostra Via Lattea ma per il momento, la sua vicinanza, la rende un ottimo oggetto da studiare per conoscere la struttura delle galassie e il ciclo di vita delle stelle. Il team di ricerca ha rivolto le antenne di ASKAP in quella direzione per ottenere osservazioni non solo dell'intera struttura ma anche di singoli oggetti al suo interno: stelle, supernove e vivai stellari, come la lussureggiante Nebulosa Tarantola, la più grande regione di formazione stellare conosciuta nel Gruppo Locale di galassie, che forma stelle a un ritmo insolitamente alto."Con così tante stelle e nebulose ammassate insieme, la maggiore nitidezza dell'immagine è stata determinante nella scoperta di stelle e nebulose compatte nella Grande Nube di Magellano che emettono lunghezze d'onda radio", ha affermato l'astrofisico Jacco van Loon, anche lui della Keele University. "Vediamo tutti i tipi di sorgenti radio, da singole stelle nascenti a nebulose planetarie che seguono alla morte di stelle come il Sole". Le osservazioni effettuate rappresentano un miglioramento significativo rispetto alle precedenti indagini radio della Grande Nube di Magellano, hanno affermato i ricercatori, consentendo il rilevamento di oltre 50.000 sorgenti radio. Lo studio è stato pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. Follow-up Le nuove osservazioni ASKAP con i dati combinati di altri cataloghi, permetteranno agli astronomi di conoscere meglio queste sorgenti.Ad esempio, le nebulose planetarie ed i resti di supernova saranno oggetto di future analisi approfondite. I dati radio ottenuti sulle galassie lontane dietro la Grande Nube di Magellano potranno essere utilizzati per condurre misurazioni su larga scala della loro rotazione di Faraday, il modo in cui le onde radio si attorcigliano quando viaggiano attraverso il mezzo intergalattico, e dell'idrogeno atomico neutro, che può essere mappato per capire la struttura delle galassie. "Le scoperte di questo primo lavoro dimostrano la potenza del telescopio ASKAP nel fornire immagini sensibili su vaste aree di cielo, offrendo uno sguardo allettante su ciò che l'indagine EMU completa potrebbe rivelare", ha affermato l'astronomo Andrew Hopkins della Macquarie University in Australia. L'indagine EMU vera e propria partirà nel 2022.