Ecco la superficie di Venere, immortalata tramite i due radiotelescopi di Arecibo e Green Bank nove anni fa, utilizzando gli echi radar.
Una insolita vista dell'emisfero sud lunare, ottenuta tramite riflessione dei segnali utilizzando i radiotelescopi di Arecibo e Green Bank
L'enorme parabola di 100 metri del Green Bank telescope si staglia in una nebbiosa mattina, quasi come una enorme astronave aliena in fase di atterraggio. Avrà un ruolo importante anche all'arrivo di Perseverance su Marte.
Per quanto possa sembrare incredibile, quella a sinistra non è una vera fotografia ma una immagine tridimensionale basata sui dati radar riflessi dalla superficie lunare, nella zona in cui si posò il LEM di Apollo15 (freccia rossa nella immagine a destra, tratta da GoogleMoon).
Generalmente, osservata tramite i telescopi ottici terrestri, Venere appare avvolta da uno spesso strato di nuvole di anidride carbonica che solo le sonde in orbita riescono a penetrare tramite immagini radar.
Recentemente, però, combinando le capacità del Green Bank Telescope (GBT) e del potente trasmettitore radar dell'Arecibo Observatory, della National Science Foundation (NSF), gli astronomi sono stati in grado di catturare immagini estremamente dettagliate della superficie, senza mai lasciare la Terra.