Chiamato Negative Ions at the Lunar Surface (NILS), era arrivato sul lato lontano della Luna volando a bordo della missione cinese Chang’e-6.
Lo strumento è stato il primo nel suo genere inviato sul nostro satellite, è stato attivato a intermittenza per due giorni raccogliendo oltre tre ore complessive di dati, tre volte di più di quanto necessario ai team scientifici per il successo della missione, scrive l'ESA nel comunicato.
“Questa è stata la prima attività dell’ESA sulla superficie della Luna, una prima mondiale dal punto di vista scientifico, e la prima cooperazione lunare con la Cina. Abbiamo raccolto una quantità e una qualità di dati ben oltre le nostre aspettative”, ha affermato Neil Melville, responsabile tecnico dell’ESA per l’esperimento realizzato dall’Istituto Svedese di Fisica Spaziale (IRF).
Un pezzo del puzzle
Il vento solare è un flusso costante di radiazioni e particelle provenienti dal Sole. Il campo magnetico terrestre funge da scudo. Al contrario, la Luna non ha un campo magnetico e ha un’atmosfera molto tenue, chiamata esosfera. Quando il vento solare la investe, la superficie reagisce sollevando particelle secondarie. Queste particelle possono essere caricate positivamente o negativamente o non avere alcuna carica. Mentre le prime erano già state misurate dall’orbita, rilevare quelle negative è stata una sfida.
Gli ioni negativi hanno vita breve e non riescono a raggiungere l'orbita (dove le sonde possono rilevarli). Ecco perché l'ESA ha progettato NILS.
“Queste osservazioni sulla Luna ci aiuteranno a comprendere meglio l’ambiente superficiale e fungeranno da apripista per esplorare le popolazioni di ioni negativi in altri corpi senza atmosfera nel Sistema Solare, dai pianeti agli asteroidi e altre lune”, ha detto Martin Wieser, ricercatore principale del NILS presso IRF.