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Scoperte tre super-Terre candidate a 55 anni luce da noi
Un team internazionale di ricercatori, guidati dalla dottoressa Shweta Dalal dell'Università di Exeter, ha scoperto tre potenziali esopianeti “super-Terra” in orbita attorno a una nana arancione relativamente vicina a noi.
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By Elisabetta Bonora Elisabetta Bonora - Categoria principale: Flash News
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Gli esopianeti orbitano attorno alla stella HD 48498, situata a circa 55 anni luce dalla Terra. Impiegano rispettivamente 7, 38 e 151 giorni terrestri per compiere una rivoluzione attorno alla loro stella madre, con il pianeta più esterno che risiede nella cosiddetta zona abitabile. In questa regione, teoricamente, potrebbero esistere le condizioni per mantenere l'acqua allo stato liquido sulla superficie di un'esopianeta ed è considerata uno dei requisiti fondamentali nella ricerca di mondi potenzialmente abitabili.
Secondo il team, questa è una scoperta sensazionale perché la stella arancione è in qualche modo simile al nostro Sole e questo rappresenta il sistema planetario più vicino noto per ospitare una super-Terra nella zona abitabile.
La dottoressa Dalal ha affermato: "La scoperta di questa Super-Terra nella zona abitabile attorno a una stella arancione è un entusiasmante passo avanti nella nostra ricerca per trovare pianeti abitabili attorno a stelle di tipo solare".
Lo studio che descrive in dettaglio questi risultati è stato pubblicato sulla rivista MNRAS.
In attesa di conferme
Queste super-Terre candidate, pianeti con una massa maggiore della Terra ma significativamente inferiore a quella dei giganti ghiacciati del Sistema Solare, Urano e Nettuno, sono stati identificati attraverso il programma HARPS-N Rocky Planet Search. Nel corso di un decennio, il team ha raccolto quasi 190 misurazioni della velocità radiale ad alta precisione utilizzando lo spettrografo HARPS-N, che tracciano i sottili movimenti della stella causati dai pianeti in orbita.
Analizzando lo spettro della luce della stella, i ricercatori possono determinare se si sta muovendo verso di noi (blueshift) o lontano da noi (redshift). Per garantire l'accuratezza dei risultati, il team ha utilizzato varie metodologie e analisi comparative.
I dati hanno rivelato tre potenziali planetari con masse minime che vanno da 5 a 11 volte quella della Terra.
La dottoressa Dalal ha aggiunto: "Questa scoperta evidenzia l'importanza del monitoraggio a lungo termine e delle tecniche avanzate per scoprire i segreti dei sistemi stellari distanti. Siamo ansiosi di continuare le nostre osservazioni e cercare altri pianeti nel sistema".
Questa scoperta apre nuove porte per comprendere i sistemi planetari e il potenziale della vita oltre il nostro Sistema Solare.