La regione attiva è apparsa alla fine di aprile sul lembo sud-orientale del Sole e da allora è andata crescendo, esibendo al suo interno numerosi brillamenti di modesta entità, almeno per ora. Secondo le cronache del 19° secolo, il gruppo di macchie di Carrington era visibile persino ad occhio nudo, al tramonto o attraverso un banale foro stenopeico, senza l'ausilio di strumenti. Adesso la formazione misura quasi 200mila km, lungo l'asse maggiore, 15 volte il diametro della Terra.
Evoluzione del gruppo A3664 nell'arco di 11 giorni, a intervalli di 24 ore - Credits: NASA/SDO - Processing: Marco Di Lorenzo
A3664 potrebbe innescare una valanga di brillamenti che non si vedeva dal lontano 1859. In quell'anno, una super-macchia solare simile a questa fu all'origine di una tempesta geomagnetica così intensa da incendiare le linee del telegrafo e si videro aurore anche ai tropici! Stiamo parlando dell' Evento di Carrington, preso ad esempio dai "climatologi spaziali" per illustrare quali potrebbero essere le catastrofiche conseguenze di una super-eruzione solare, data la nostra completa dipendenza dalle reti di distribuzione elettrica e dalle connessioni globali delle reti cellulari e Internet.
Immagini riprese dal satellite SDO nel pomeriggio del 9 maggio. In alto a sinistra un magnetogramma, che indica cromaticamente intensità e polarità dei campi magnetici, Negli altri 3 riquadri, il Sole ripreso a diverse lunghezze d'onda nella regione dell'Estremo Ultravioletto (EUV) - Credits: NASA/SDO - Processing: Marco Di Lorenzo
In effetti, nelle ultime ore il NOAA ha alzato il livello di allarme preannunciando, per le prime ore dell'11 maggio, l'arrivo in sequenza di ben 4 eruzioni coronali (CME) di classe G4, cioè un gradino sotto il massimo. Come se non bastasse, è appena apparso un brillamento di classe X1.12... speriamo che l'incubo non si avveri!