Si chiama WD0032-317B ed è una nana bruna. cioè un oggetto avente una massa più grande di quella di un pianeta ma più piccola del 7,5-8% della massa del Sole. Le nane brune hanno tipicamente una composizione atmosferica simile a quella di Giove ma sono da 13 a 80 volte più grandi. Con una tale massa, questi corpi celesti iniziano a fondere isotopi di idrogeno nei loro nuclei. Tuttavia, non sono abbastanza massicci da innescare il tipo di fusione completamente autosufficiente che alimenta stelle.
Le nane brune di solito bruciano a circa 2200 gradi Celsius, che è una temperatura molto più bassa rispetto a quella della maggior parte delle stelle, le cui temperature superficiali raggiungono almeno 3700 gradi Celsius. Ma WD0032-317B, che si trova a 1400 anni luce dalla Terra, non è come la maggior parte delle nane brune. In un documento pubblicato sul server prestampa arXiv e accettato dalla rivista Nature Astronomy, i ricercatori hanno misurato la temperatura superficiale dell'oggetto e hanno scoperto che è di 7700 gradi Celsius. Cioè è abbastanza calda perché le molecole nella sua atmosfera si disgreghino negli atomi componenti ed è anche 2000 gradi più calda della superficie del nostro Sole. Il che dovrebbe essere impossibile per una nana bruna. Inoltre, la sua massa è proprio sul limite superiore per le nane brune, essendo stimata in 75÷88 masse solari.
Un aiuto dalla compagna
WD0032-317B raggiunge queste temperature grazie alla sua compagna estremamente vicina, una nana bianca ultra calda, attorno alla quale orbita in sole 2,3 ore. Questa vicinanza implica che WD0032-317B è bloccata in rotazione sincrona, con un lato sempre rivolto verso la sua stella mentre l'altro è rivolto verso l'esterno. Per questo motivo, la nana bruna è surriscaldata solo da un lato: anche se la sua temperatura "diurna" raggiunge 7700 gradi Celsius, quella sul lato in ombra è relativamente "mite", intorno ai 1700 gradi Celsius. Questo è il differenziale di temperatura più estremo che gli astronomi hanno misurato su un oggetto sub-stellare ma, secondo i ricercatori, queste condizioni non dureranno a lungo: mentre le sue molecole continuano a disgregarsi, la nana bruna evapora a causa della compagna.