Oltre 4 mesi fa, in una immagine del giorno, avevamo presentato il calendario aggiornato dei cicli di osservazione sui quattro rivelatori di onde gravitazionali interferometriche di ultima generazione attualmente in funzione, che sarebbero dovute entrare nuovamente in funzione il 24 maggio. La scadenza è stata rispettata delle due antenne LIGO che si trovano negli Stati Uniti (a Livingstone e Hanford), e del rivelatore giapponese KAGRA. Invece, per quanto riguarda lo strumento italiano VIRGO, già l'11 maggio era uscito un comunicato che annunciava il rinvio della ripresa dati di un paio di mesi al massimo, al fine di consentire il completamento delle "attività di commissariamento" dopo le numerose modifiche apportate.
In base ad accordi presi tra i vari consorzi scientifici, le antenne vengono fatte lavorare congiuntamente per migliorare la capacità di rivelazione di eventi "in coincidenza", localizzandone anche meglio la direzione di provenienza. Invece; nei lunghi periodi di pausa tra due cicli osservativi, tutti gli strumenti subiscono profonde modifiche ed aggiornamenti per potenziarne la sensibilità, che nel calendario aggiornato qui sotto viene espressa con il raggio di azione nel rilevare la fusione di due stelle di neutroni (cifre riportate sopra ogni barra, espresse in Mega-Parsec).
Credits: LIGO/VIRGO/KAGRA/LSC/EGO - Improvements: Marco Di Lorenzo
L''ultimo ciclo osservativo O3 si era concluso a marzo 2020, un mese in anticipo a causa dell'emergenza COVID che aveva costretto a chiudere le strutture per motivi cautelari. La data di inizio del nuovo ciclo O4 era stata inizialmente fissata per marzo 2022, poi slittata a dicembre e infine a maggio. Grazie ai 18 mesi di durata prevista (fino alla fine del 2024), sarà la campagna più lunga e prolifica, merito anche della accresciuta sensibilità di tutti i rivelatori. Il miglioramento, per le due antenne americane, dovrebbe risultare vicino al 60%, anche se al momento attuale il range stimato risulta inferiore alle attesa, rispettivamente 135 e 150 Mpc. La sensibilità dello strumento italiano dovrebbe addirittura raddoppiare mentre Kagra, pur subendo notevoli potenziamenti in itinere, rimarrà comunque al di sotto dei suoi colleghi, a causa delle dimensioni contenute dell'interferometro. Le date e le sensibilità del ciclo finale O5 sono per ora indicative.
Masse negli eventi di fusione tra buchi neri (in azzurro) e stelle di neutroni (arancio) nel corso del precedente ciclo O3 - Credits: LIGO/Virgo/KAGRA; Aaron Geller/Northwestern - Improvements: Marco Di Lorenzo
Consultando l'elenco eventi GraceDB, aggiornato in tempo reale, risulta che a soli 12 giorni dall'inizio delle osservazioni sono stati segnalati già 16 eventi (in media uno ogni 18 ore), a cui se ne aggiungono altri 5 osservati nei giorni immediatamente precedenti (dal 18 al 22 maggio) e probabilmente rilevati nei periodi di test che precedono l'inizio ufficiale delle osservazioni. L'evento di gran lunga più significativo, denominato S230601bf, è stato rilevato nella tarda serata del 1 giugno e nell'immagine di apertura vediamo una sintesi delle informazioni relative ad esso. Come si vede, per l'intensità e forma del segnale, si tratta di un evento impossibile da attribuire al rumore casuale, poichè in tal caso si presenterebbe una volta ogni 18,5 milioni di anni (!). L'analisi preliminare suggerisce che, quasi certamente, si è trattato della fusione di due buchi neri ad una distanza di oltre 11 miliardi di anni luce ma l'incertezza sulla posizione nella volta celeste (mappa a destra) è piuttosto ampia e rende difficile cercare eventuali controparti elettromagnetiche, anche se un avviso è stato diramato in tempo reale alle principali reti di sorveglianza astronomica nel mondo.
Un rendering do come apparirà il centro di controllo dello strumento LIGO-India - Credits: LIGO Caltech/NFS/RRCAT
Entro questo decennio, anche l'India si unirà al gruppo con una antenna simile a quelle americane; LIGO-India; di cui è stata appena ufficializzata la costruzione, costerà 320 milioni di dollari, sorgerà nello stato del Maharashtra e migliorerà drasticamente la capacità di localizzazione delle sorgenti. Ricordiamo che all'orizzonte sono già in fase di progettazione avanzata i rivelatori di nuova generazione, l'americano "Cosmic Explorer" e l'europeo "Einstein Telescope", che vedranno la luce nel prossimo decennio. L'Italia si prepara a candidare ufficialmente il sito prescelto a Lula in Sardegna; sulla carta migliore rispetto agli altri due candidati (in Olanda e Germania) per via del "silenzio sismico e antropico" che caratterizza la zona. Eppure, nonostante il sostegno della comunità scientifica e di buona parte della popolazione, la Confindustria sarda ha espresso di recente dubbi e preoccupazioni per le "restrizioni allo sviluppo" che deriverebbero nell'area, una opposizione miope e molto criticabile nell'opinione di chi scrive.