Scritto: Giovedì, 16 Marzo 2023 17:16 Ultima modifica: Venerdì, 17 Marzo 2023 06:34

2023 DW, pericolo scampato!


Dopo due settimane di tensione, il potenziale impattatore è stato ridimensionato al livello zero della scala di Torino

Rate this item
(1 Vote)
Migrazione della posizione del potenziale impatto di 2023 DW nel 2045 nel piano energia-probabilità
Migrazione della posizione del potenziale impatto di 2023 DW nel 2045 nel piano energia-probabilità
Di Lorenzo Marco

 Come si ricorderà, l'asteroide 2023 DW era stato scoperto il 26 febbraio e, pochi giorni dopo, è diventato celebre perchè "promosso" sul primo gradino della cosiddetta scala di Torino, un indicatore grossolano del livello di pericolosità di potenziali futuri impattatori. Per una dozzina di giorni, mano a mano che si accumulavano osservazioni e l'orbita si definiva sempre meglio, la probabilità di impatto prevista per la fatidica data del giorno di S.Valentino 2046 è andata crescendo in maniera preoccupante, raggiungendo lo 0.28% sul sito NASA/cneos e lo 0,215% su quello ESA/NEODyS. Si tratta di valori piccoli in assoluto ma insolitamente alti per un impatto asteroidale, superati solo in rare occasioni; tra queste, ovviamente, non si può fare a meno di ricordare il 2,7% raggiunto a fine 2004 dal celebre 99942 Apophis, adesso ritenuto praticamente innocuo. La suspence è stata prolungata anche a causa del periodo di plenilunio, che ha reso di fatto impossibili nuove osservazioni tra il 5 e il 10 marzo. Rammentiamo che 2023 DW, con un diametro nominale di 47 metri e una velocità d'impatto pari a 15,4 km/s, svilupperebbe una energia dell'ordine di megatoni, confrontabile con quella stimata per l'evento di Tunguska nel 1908 e paragonabile alla potenza liberata da un tipico ordigno nucleare su un missile balistico intercontinentale.  

2023 e9

Evoluzione della probabilità di impatto (a sinistra) e corrispondente indice sulla scala di Palermo (a destra) nei due siti NASA/ESA; in giallo, rispettivamente, il numero di osservazioni e l'ampiezza della finestra temporale in cui sono distribuite. - Data Source: NASA/JPL/cneos, ESA/Università di Pisa/NEODyS - Processing/plots: Marco Di Lorenzo
 

 Se, invece di guardare la semplice probabilità di impatto (grafico a sinistra qui sopra), guardiamo un indicatore statisticamente più significativo come l'indice sulla scala di Palermo (grafico a destra), vediamo che il valore massimo raggiunto sul sito americano è stato -1,89, il che significa che comunque la probabilità di impatto era quasi due ordini di grandezza più piccola della probabilità che, di qui al 2046, un oggetto di dimensioni simili possa comunque venirci addosso. In effetti, eventi come quello di Tunguska dovrebbero verificarsi una volta ogni secolo o poco più e questa ottica ridimensiona già parecchio il rischio.

 Tipicamente, i potenziali impatti esibiscono all'inizio un progressivo aumento di probabilità, in quanto l'aumento di precisione nella traiettoria porta automaticamente a restringere la zona futura di incertezza e, fintanto che la Terra cade dentro questa regione, il rischio cresce. In genere, però, si arriva ad un punto in cui la zona possibile si restringe talmente da non includere più la Terra e questo provoca un crollo della probabilità. Ebbene, questo è proprio quello che è successo a partire dal 13 marzo e, come conseguenza, sul sito NEODyS l'indice di pericolosità sulla scala di Torino era passato a zero già da un paio di giorni. Oggi pomeriggio, sulla base di ben 112 osservazioni svolte in quasi 18 giorni, anche per gli americani è venuto il momento di squalificare l'evento al livello più basso, con probabilità di impatto scesa a 2,8·10-4 (una possibilità su 2800); sul sito europeo, tale valore si assottiglia addirittura a 8,57·10-5 (1:11670) ed è probabile che nei prossimi giorni, finché si riuscirà a tracciare ancora l'oggetto nel cielo, tali valori si assottiglieranno ulteriormente e 2023 DW finisca per uscire definitivamente dal novero dei potenziali impattatori della Terra!

 Insomma, probabilmente quello del 2046 sarà solo un passaggio neanche troppo ravvicinato, a circa 3,2 milioni di km dalla Terra. Si tratterà comunque dell'incontro più prossimo sia per il secolo passato che per quello a venire!

Altre informazioni su questo articolo

Letto: 653 volta/e Ultima modifica Venerdì, 17 Marzo 2023 06:34

Ti è piaciuto questo articolo?

Seguici anche su Google News

Marco Di Lorenzo (DILO)

Sono laureato in Fisica e insegno questa materia nelle scuole superiori; in passato ho lavorato nel campo dei semiconduttori e dei sensori d'immagine. Appassionato di astronautica e astronomia fin da ragazzo, ho continuato a coltivare queste passioni sul web, elaborando e pubblicando numerose immagini insieme al collega Ken Kremer. E naturalmente amo la fantascienza e la fotografia!

https://www.facebook.com/marco.lorenzo.58 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Gli ultimi articoli di Marco Di Lorenzo (DILO)

Devi essere registrato e fare login per inserire un commento.

Newsletter

Abilita il javascript per inviare questo modulo

Immagine del giorno

coelum logo

NEO news

NEO News

Ultimo aggiornamento: 29 Marzo

StatisticaMENTE

Tiangong orbit

Tiangong orbit

Evoluzione dell'orbita della Stazione Spaziale Cin...

Curiosity odometry

Curiosity odometry

Aggiornato il 29 marzo. Statistiche sull...

Perseverance odometry

Perseverance odometry

Odometria e altri dati del rover e del drone Ingen...

ISS height

ISS height

Parametri orbitali della Stazione Spaziale interna...

LIBRO CONSIGLIATO

Con la Cassini-Huygens nel sistema di Saturno di Elisabetta Bonora 

SE8606 GiornalismoScientifico RGB