L'acqua è ovunque nel nostro Sistema Solare, in varie forme, come ghiaccio o gas atmosferico e occasionalmente allo stato liquido. Dal pianeta più vicino al Sole, Mercurio, alle lune nel Sistema Solare esterno fino agli asteroidi della gelida fascia di Kuiper e agli oggetti della lontana nube di Oort, fino a due anni luce di distanza dal Sole.

Venere, oggi, è un pianeta inospitale: roccioso come la Terra ma torrido, secco e solo con qualche rara traccia di vapore acqueo nella sua densa atmosfera di anidride carbonica.
Diversi studi che hanno tentato di modellare il suo passato atmosferico. Ora, i ricercatori del Dipartimento di Scienze Geofisiche dell'Università di Chicago hanno costruito un nuovo modello temporale della composizione atmosferica del pianeta per verificarne l'abitabilità passata.
I loro risultati sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences.

 

Punto di partenza

I modelli possono partire da ipotesi diverse. Per esempio, Venere potrebbe essere stata inospitale anche in passato, perdendo ossigeno per assorbimento durante la cristallizzazione dell'oceano di magma, non formando mai acqua liquida sulla superficie. Senza alcun modo per sequestrare il carbonio, l'anidride carbonica atmosferica in costante aumento avvolse il pianeta in una spessa e pesante coltre che portò alle attuali pressioni atmosferiche in superficie 92 volte maggiori che sulla Terra, rendendo Venere più calda di Mercurio nonostante fosse due volte più lontana dal Sole. Anche l'eventuale urto di comete ghiacciate non sarebbe stato sufficiente a rifornire la superficie di acqua liquida. Altri modelli suggeriscono, invece, che nel primo Sistema Solare, quando la radiazione solare era inferiore del 30%, Venere potrebbe aver avuto una temperatura superficiale moderata con un'atmosfera molto più rarefatta e corpi di acqua liquida sulla superficie, forse anche degli oceani, fino a 700 anni fa. milioni di anni fa, prima che prevalse un effetto serra fuori controllo.

I ricercatori dell'Università di Chicago hanno deciso di affrontare la questione con un proprio modello, supponendo che una volta ci fosse un oceano con un clima abitabile. Quindi hanno testato diversi mix e fatto evolvere il modello nel tempo. In particolare, hanno impostato diversi livelli oceanici e hanno fatto progredire gli oceani attraverso tre diversi processi di evaporazione e rimozione dell'ossigeno.

Su 94.080 simulazioni, solo poche centinaia hanno portato all'evoluzione atmosferica che conosciamo oggi ma i risultati suggeriscono che Venere è stata inabitabile per oltre il 70% della sua storia, quattro volte di più rispetto ad alcune stime precedenti. E forse, se ciò fosse vero, avrebbe anche potuto ospitare la vita.