La scoperta, pubblicata su Nature, è stata fatta da un team internazionale di astronomi utilizzando HiPERCAM, una fotocamera ad alta velocità estremamente sensibile sviluppata dagli scienziati dell'Università di Sheffield che è montata sul più grande telescopio ottico del mondo, il Gran Telescopio Canarias di 10,4 metri di diametro. alla Palma. Se confermato questo sistema orbita molto più lontano dei tipici sistemi ad anelli, mettendo in discussione le attuali teorie su come si formano gli anelli attorno ai corpi planetari e ai planetoidi.

I sistemi ad anello sono relativamente rari nel Sistema Solare. Oltre ai ben noti anelli attorno ai pianeti giganti Saturno, Giove, Urano e Nettuno, solo altri due pianeti minori possiedono anelli: Chariklo e Haumea. Tutti i sistemi di anelli precedentemente noti sono in grado di sopravvivere perché orbitano vicino al corpo genitore, alla giusta distanza, in modo che le forze di marea impediscano al materiale in orbita di aggregarsi e formare lune.
Ciò che rende notevole il sistema di anelli attorno a Quaoar è che si trova a una distanza di oltre sette raggi planetari, il doppio del cosiddetto "limite di Roche". Questo valore è la distanza minima rispetto al centro di un pianeta alla quale un satellite può orbitare senza frammentarsi per effetto delle forze di marea. In un disco di frammenti che circonda un corpo planetario appena formato, la materia situata oltre il limite di Roche può assemblarsi in uno o più satelliti mentre nella zona più vicina al pianeta, le forze di marea impediscono la formazione di qualsiasi satellite. Questa scoperta, quindi, richiede necessariamente una rivalutazione delle teorie sulla formazione degli anelli.

 

Anelli in transito

Gli anelli di Quaoar non sono stati visti direttamente perché sono troppo piccoli e deboli. Sono stati, invece, rilevati osservando un transito di Quaoar davanti a una stella lontana, durante la sua orbita attorno al Sole. L'evento è durato meno di un minuto, ma è stato inaspettatamente preceduto e seguito da due buchi di luce, indicativi di un sistema di anelli.

Il professor Vik Dhillon, coautore dello studio del Dipartimento di fisica e astronomia dell'Università di Sheffield, ha dichiarato: "È stato inaspettato scoprire questo nuovo sistema di anelli nel nostro sistema solare, ed è stato doppiamente inaspettato trovare gli anelli così lontani da Quaoar, mettendo in discussione le nostre precedenti nozioni su come si formano tali anelli".
"Tutti imparano a conoscere i magnifici anelli di Saturno quando sono bambini, quindi si spera che questa nuova scoperta fornisca ulteriori informazioni su come si sono formati".