Scritto: Giovedì, 09 Febbraio 2023 05:47 Ultima modifica: Giovedì, 09 Febbraio 2023 05:52

Avvistati due nuovi esopianeti a 31 e 72 anni luce


Entrambi sono delle dimensioni della Terra e orbitano all'interno della cosiddetta fascia abitabile.

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Avvistati due nuovi esopianeti a 31 e 72 anni luce
Crediti: NASA/Ames Research Center/Daniel Rutter

Wolf 1069b è un pianeta extra-solare che orbita attorno alla vicina nana rossa Wolf 1069, a soli 31 anni luce da noi ed è stato scoperto da un team del Max Planck Institute for Astronomy (MPIA) in Germania, guidato da Diana Kossakowski.
K2-415b
orbita attorno a una stella nana M, a soli 72 anni luce dalla Terra ed è stato individuato da un team internazionale, prima tra i dati del telescopio Kepler, andato in pensione nel 2017, e poi confermato attraverso le rilevazioni di TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) della NASA.

Fino ad oggi sono stati confermati più di 5.200 esopianeti. Di questi, meno dell'1,5% ha masse inferiori a quella di due Terre e solo circa una dozzina orbitano attorno alle proprie stelle a una distanza tale che le temperature potrebbero consentire la presenza di acqua liquida sulla superficie.

Scoprire piccoli pianeti terrestri e dimostrarne l'abitabilità è un tipo di ricerca ancora fortemente ostacolata dai limiti della nostra attuale tecnologia. Le scoperte si basano infatti, su segnali indiretti, ossia gli effetti che un esopianeta ha sulla sua stella ospite.
Le principali tecniche di rilevazione sono il metodo del transito che rileva i debolissimi cali regolari nella luce delle stelle mentre un esopianeta ci passa davanti dal nostro punto di vista e il metodo della velocità radiale che rileva minuscoli cambiamenti nella lunghezza d'onda della luce mentre la stella oscilla leggermente a causa dall'interazione gravitazionale con l'esopianeta.


Wolf 1069b

Wolf 1069b ha 1,36 volte la massa della Terra.
"Quando abbiamo analizzato i dati della stella Wolf 1069, abbiamo scoperto un chiaro segnale di bassa ampiezza di quello che sembra essere un pianeta di circa la massa terrestre", ha detto Kossakowski.
"Orbita attorno alla stella entro 15,6 giorni a una distanza equivalente a un quindicesimo della separazione tra la Terra e il Sole".
Sarebbe decisamente troppo caldo per l'abitabilità se Wolf 1069 fosse una stella come il Sole ma le nane rosse sono molto più piccole e più fredde della nostra. Ciò significa che le loro zone abitabili sono significativamente più vicine alla stella rispetto alla zona abitabile del nostro Sistema Solare, che si estende appena intorno a Venere e raggiunge Marte. Sebbene Wolf 1069b sia 15 volte più vicino alla sua stella di quanto la Terra lo sia al Sole, la radiazione che riceve è circa il 65% di quella che la Terra riceve dal Sole. Con tali caratteristiche, Wolf 1069b, nudo e roccioso simile a Mercurio, dovrebbe avere una temperatura di circa -23 gradi Celsius. È troppo freddo per l'acqua liquida ma, senza un'atmosfera, l'acqua liquida si trasformerebbe comunque in vapore. Un'atmosfera potrebbe intrappolare il calore e innalzare la temperatura media ma dovrebbe essere un'atmosfera gradevole e densa per sostenere la vita. 

"Le nostre simulazioni al computer mostrano che circa il 5% di tutti i sistemi planetari in evoluzione attorno a stelle di piccola massa, come Wolf 1069, finiscono con un singolo pianeta rilevabile", ha affermato l'astronomo Remo Burn del MPIA.
"Le simulazioni rivelano anche una fase di incontri violenti con embrioni planetari durante la costruzione del sistema planetario, che porta a occasionali impatti catastrofici". Queste collisioni potrebbero aver riscaldato il giovane mondo, suggerendo che il nucleo di Wolf 1069b è ancora fuso, come il nucleo della Terra, e quindi potrebbe generare un campo magnetico.

Tuttavia, il pianeta è in rotazione sincrona e rivolge alla sua stella sempre la stessa faccia come la Luna fa con la Terra. Questa caratteristica accomuna la maggior parte dei pianeti che orbitano attorno alle nane rosse.
Ciò significa che un lato è in giorno permanente e l'altro in notte permanente. Tuttavia, le ricerche indicano che tali mondi possono ugualmente essere abitabili, in particolare attorno al terminatore, la linea crepuscolare tra notte e giorno.
Una mappa della temperatura simulata di Wolf 1069b, tuttavia, mostra che è più probabile che sia presente acqua liquida nella regione direttamente rivolta verso la stella.

Sfortunatamente, per saperne di più su questo pianeta dovremo aspettare il prossimi transito, tra circa 10 anni.

La ricerca è stata pubblicata su Astronomy & Astrophysics.

wolf 1069b zone

Crediti: MPIA graphics department/J. Neidel

 

K2-415b

Studiando K2-415b e la sua stella, il team di ricerca ha scoperto che le sue dimensioni di questo pianeta sono molto vicine a quelle della Terra, sebbene abbia una massa molto più elevata (circa tre volte quella della Terra). Orbita anche molto più vicino alla sua stella, impiegando solo quattro giorni terrestri per una rivoluzione. Probabilmente, un'orbita così stretta colloca il nuovo mondo un po' troppo vicino alla stella per essere considerato ospitale (anche se si trova sul bordo della zona abitabile), nonostante la stella ospite sia molto più fredda del Sole. Ma il pianeta sembra avere un'atmosfera, il che significa che si qualifica per ulteriori ricerche. E sembra ancora possibile che ci possano essere altri pianeti in orbita attorno alla stella ospite, il che significa che il sistema stellare K2-415 continuerà ad essere al centro degli sforzi di ricerca futuri.

L'esopianeta K2-415b è 1,015 volte il raggio della Terra, in orbita attorno a una delle più piccole stelle nane rosse che ospitano un mondo delle dimensioni della Terra. La stella, K2-415, è solo il 16 percento della massa del Sole.
"Essendo una delle stelle di massa più bassa note per ospitare un pianeta in transito delle dimensioni della Terra, K2-415 sarà un obiettivo interessante per ulteriori osservazioni di follow-up, incluso il monitoraggio aggiuntivo della velocità radiale e la spettroscopia di transito".

I risultati di questo studio, accettato per la pubblicazione su accettata per la pubblicazione su The Astronomical Journal, sono stati pubblicati in prestampa su arXiv.

earth sized planet fouPosizione della stella K2-415 (EPIC 210363145) rispetto agli ammassi delle Pleiadi (blu) e delle Iadi (rosso).
Credito: arXiv (2023). DOI: 10.48550/arxiv.2302.00699

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Elisabetta Bonora

Nella vita lavorativa mi occupo di web, marketing e comunicazione, digital marketing. Nel tempo libero sono un'incontenibile space enthusiast e mamma di Sofia Vega.
Mi occupo di divulgazione scientifica, attraverso questo web, collaborazioni con riviste del settore e l'image processing delle foto provenienti dalle missioni robotiche. Appassionata di astronomia, spazio, fisica e tecnologia, affascinata fin da bambina dal passato e dal futuro. Nel 2019 è uscito il mio primo libro "Con la Cassini-Huygens nel sistema di Saturno" (segui su LinkedIn le mie attività professionali).
Amo le missioni robotiche inviate nel nostro Sistema Solare "per esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!" ...Ovviamente, è chiaro, sono una fan di Star Trek!

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