L'asteroide 2010 XC15, scoperto una dozzina di anni fa, è un oggetto PHA decisamente grande, con un diametro compreso tra 140 e 300 metri. Lo scorso 29 dicembre, alle 19:15 italiane, è passato a circa 772300 km dalla Terra, praticamente il doppio della distanza della Luna, diventando un ottimo bersaglio per l'osservazione anche da parte di radar spaziali.
L'evento era notevole, tanto che sul sito CNEOS della NASA la sua "rarità" è al livello 3, il che significa che un passaggio del genere avviene ogni decina d'anni o giù di lì. Per l'occasione, 3 stazioni americane per studi atmosferici hanno emesso impulsi radar a bassa frequenza per tentare, per la prima volta, di ricevere un eco di ritorno da un oggetto spaziale nella banda delle onde lunghe. La più importante è la stazione HAARP situata a Gakona, in Alaska. Struttura nota soprattutto al popolo dei complottisti, che abboccano all'ipotesi stramba di un segretissimo sito di sperimentazione militare per il controllo e la modifica del clima (bontà loro!) Il suo nome è l'acronimo di "High-frequency Active Auroral Research Program". In realtà, si tratta di una struttura di ricerca sull'attività aurorale nella ionosfera.
L' orbita di 2015 XC15 - Credits: NASA/JPL/SSD
I risultati dell'esperimento di martedì potrebbero aiutare gli sforzi per difendere la Terra da asteroidi medio-grandi, che potrebbero causare danni significativi. Il ricercatore capo Mark Haynes del JPL spiega: “Le basse frequenze che stiamo usando possono penetrare nell'asteroide, a differenza delle frequenze in banda S o in banda X [normalmente usate dai radar] che si riflettono principalmente sulla superficie. In definitiva, l'idea è quella di utilizzare gli echi per formare immagini tomografiche dell'interno degli asteroidi».
“Analizzeremo i dati nelle prossime settimane e speriamo di pubblicare i risultati nei prossimi mesi" ha aggiunto Haynes. "Questo dimostra il valore di HAARP come potenziale strumento di ricerca futuro per lo studio di oggetti vicini alla Terra". HAARP, utilizzando tre potenti generatori, ha iniziato a trasmettere segnali "chirp", simili a "cinguettii" con frequenza variabile centrati sui 9,6 MHz; è una frequenza che cade nel centro della banda HF e corrisponde a una lunghezza d'onda di 31 metri, capace quindi di penetrare per decine di metri nei corpi. Gli impulsi sono iniziati alle 2 del mattino locale di martedì e sono proseguiti ininterrottamente fino alla fine dell'esperimento, durato 12 ore.
Le osservazioni di martedì seguono dei test effettuati a gennaio e ottobre in cui gli scienziati hanno fatto rimbalzare segnali a onde lunghe dalla luna in preparazione dell'esperimento di questa settimana. Anche il Long Wavelength Array dell'Università del New Mexico vicino a Socorro (non lontano dall'interferometro K.Jansky/VLA), e l'Owens Valley Radio Observatory Long Wavelength Array vicino a Bishop, in California, sono stati coinvolti nell'esperimento.
Le antenne a dipolo dello strumento californiano OVRO - Credits:SpaceWeatherArchive
Esistono diversi programmi per rilevare rapidamente gli asteroidi, determinare la loro orbita e forma e visualizzare la loro superficie, sia con telescopi ottici che con i radar planetari del Deep Space Network, la rete della NASA di antenne radio grandi e altamente sensibili in California, Spagna e Australia. In effetti, scorrendo la schedula dei programmi osservativi del radiotelescopio di Goldstone, c'è anche una campagna osservativa ad alta frequenza di 8,56 GHz (λ=3,5 cm) da parte di questo grande radiotelescopio californiano, dal 21 al 31 dicembre; alla data iniziale risultano già due osservazioni nell'elenco sulla pagina JPL dell'asteroide. Peraltro, questo ha permesso di determinare con grande precisione l'orbita, stabilendo che non ci saranno impatti o incontri più ravvicinati di quello appena avvenuto, almeno nei 3 secoli che vanno dal 1900 al 2199.
Tuttavia, quei programmi di imaging radar non forniscono informazioni sull'interno di un asteroide. Usano segnali di lunghezze d'onda corte, che rimbalzano sulla superficie e forniscono immagini di alta risoluzione ma solo esteriori, senza penetrare l'oggetto come invece fanno le onde a bassa frequenza. L'esperimento di martedì è servito anche come test, in vista di ulteriori occasioni future per osservare altri oggetti, tra cui il celebre Apophis, scoperto nel 2004 e di dimensioni probabilmente leggermente più grandi rispetto a 2010 XC15.
Sappiamo che Apophis effettuerà un avvicinamento estremo alla Terra il 13 aprile 2029, a soli 32000 km, più vicino dei molti satelliti geostazionari in orbita attorno al pianeta. Inizialmente si pensava che Apophis rappresentasse un rischio per la Terra nel 2068, ma da allora la sua orbita è stata meglio definita ed ora non pone pericoli per almeno un secolo. Conoscere la distribuzione della massa all'interno di un pericoloso asteroide potrebbe aiutare gli scienziati a individuare i dispositivi a deviarlo per tempo.
Scienziati dilettanti di tutto il mondo hanno riferito di aver ricevuto la trasmissione in uscita, ha affermato Jessica Matthews, responsabile del programma di HAARP. I resoconti aiuteranno a dedurre le condizioni della ionosfera durante l'esperimento, dato che lo strato di aria ionizzata riflette parzialmente verso il basso le onde lunghe. "La nostra collaborazione con JPL non è solo un'opportunità per fare grande scienza, ma coinvolge anche la comunità globale di scienziati cittadini", ha affermato. “Finora abbiamo ricevuto oltre 300 rapporti di ricezione dalle comunità di radioamatori e radioastronomia di sei continenti che hanno confermato la trasmissione HAARP”.
L'Università dell'Alaska Fairbanks gestisce HAARP in base a un accordo con l'Air Force, che ha sviluppato e gestito HAARP ma ha trasferito gli strumenti di ricerca all'UAF nell'agosto 2015.