I ricercatori hanno scoperto un fatto rilevante e alquanto curioso: Phaethon sta ruotando più velocemente. Il periodo di rotazione dell'asteroide sta diminuendo di 4 millisecondi all'anno e, anche un piccolo cambiamento come questo potrebbe avere un impatto sulle osservazioni di DESTINY+. Conoscere la velocità di rotazione precisa consentirà al team di prevedere con maggiore precisione l'orientamento dell'oggetto durante il sorvolo del veicolo spaziale il che, a sua volta, consentirà di ottenere osservazioni mirate.

È raro che la rotazione di un asteroide cambi.
Phaethon è solo l'undicesimo asteroide conosciuto a mostrare un cambiamento nel periodo di rotazione ed è la più grande roccia spaziale in questo strano gruppo, con un diametro medio di 5,4 chilometri.


Il modello di Phaethon

Utilizzando dati e osservazioni dal 1989 al 2021, Sean Marshall, uno scienziato planetario dell'Osservatorio di Arecibo a Porto Rico, ha creato un modello per determinare la forma di Phaethon in preparazione della missione DESTINY+.
"Le previsioni del modello non corrispondevano ai dati", ha affermato Marshall nel comunicato. "I tempi in cui il modello appariva più luminoso erano chiaramente fuori sincronia con i tempi delle osservazioni in cui Phaethon era effettivamente più luminoso. Mi sono reso conto che ciò potrebbe essere spiegato dal periodo di rotazione di Phaethon che sarebbe cambiato leggermente prima delle osservazioni del 2021, forse per colpa di una cometa attiva quando era vicino al perielio [il punto dell'orbita più vicino al Sole] nel dicembre 2020".
Marshall ha pertanto stabilito che il modello si adattava meglio ai dati includendo un'accelerazione rotazionale costante, in altre parole, la regolare diminuzione del periodo di rotazione di Phaethon di 4 millisecondi all'anno.

"Questa è una buona notizia per il team di DESTINY+, dal momento che un cambiamento costante significa che l'orientamento di Phaethon durante il sorvolo della navicella spaziale potrà essere previsto con precisione, così gli scienziati potranno prevedere quali regioni saranno illuminate dal Sole", ha detto Marshall.

I ricercatori hanno presentato i risultati alla 54a riunione annuale della Divisione per le Scienze Planetarie dell'American Astronomical Society all'inizio di questo mese.