Scritto: Martedì, 31 Maggio 2022 05:03 Ultima modifica: Martedì, 31 Maggio 2022 06:28

Una super-Terra a 36,5 anni luce


Il lieve movimento della stella ha permesso di rilevare la presenza dell'esopianeta nella sua zona abitabile.

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Impressione artistica della super-Terra attorno alla nana rossa GJ-740
Impressione artistica della super-Terra attorno alla nana rossa GJ-740
Crediti: Gabriel Pérez Diaz, SMM (IAC)

Classificato come super-Terra, il mondo appena scoperto orbita attorno alla nana rossa Ross 508, situata a soli 36,5 anni luce di distanza.
Ha una massa di appena 4 volte la massa della Terra e, pertanto, è molto probabile che si tratti di un pianeta roccioso piuttosto che gassoso.

Secondo gli scienziati, è improbabile che questo esopianeta, chiamato Ross 508 b, sia abitabile per la vita come lo conosciamo tuttavia, la scoperta è la prima nell'ambito di una nuova indagine che utilizza il telescopio Subaru del National Astronomical Observatory of Japan (NAOJ) alle Hawaii e dimostra l'efficacia delle tecniche utilizzate per localizzare piccoli pianeti attorno a stelle deboli.

 

La caccia è difficile

Generalmente è molto più facile vedere esopianeti grandi e gassosi piuttosto che piccoli e rocciosi.
Una delle tecniche principali usate per la ricerca di altri mondi è il metodo del transito, utilizzato dal telescopio TESS della NASA, per esempio. Questa tecnica consiste nel tenere monitorata una stella alla ricerca di cali regolari di luminosità, causati da un oggetto che passa periodicamente tra noi e la stella stessa. La profondità del transito può essere utilizzata per calcolare la massa del pianeta: naturalmente, quelli più grandi causano un calo maggiore nella curva di luce, più facile da individuare. Al momento, sono stati confermati 3.858 esopianeti utilizzando questo metodo. La seconda tecnica più fruttuosa è il metodo della velocità radiale, che cerca nello spettro di luce della stella piccoli segni di oscillazioni (perturbazioni gravitazionali) che si verificano mentre i pianeti si spostano lungo la loro orbita. Pertanto, in questo caso, la luce stellare che raggiunge la Terra è leggermente spostata in Doppler. Quando si muove verso di noi, la luce è leggermente compressa in lunghezze d'onda più blu e quando si allontana, si allunga in lunghezze d'onda più rosse. Questa tecnica è migliore per rilevare esopianeti più piccoli con orbite più ampie.

Nel 2019, un team internazionale di astronomi guidato dal NAOJ ha intrapreso un'indagine utilizzando il telescopio Subaru per cercare esopianeti attorno a tenui nane rosse, identificando gli spostamenti Doppler nelle lunghezze d'onda dell'infrarosso e del vicino infrarosso. Ross 508 b, descritto in un articolo guidato dall'astronomo Hiroki Harakawa del Subaru Telescope, è il primo esopianeta della campagna ed è promettente. Il mondo è circa 4 volte la massa terrestre, in orbita attorno alla stella ogni 10,75 giorni. Anche se l'orbita è molto più stretta rispetto a quella della Terra attorno al Sole, Ross 508 è molto più piccola e più debole della nostra stella. A quella distanza, la radiazione stellare che colpisce Ross 508 b è solo 1,4 volte la radiazione solare che colpisce la Terra. Questo pone l'esopianeta molto vicino al bordo esterno della fascia abitabile.

L'osservatorio TESS, che sta studiando quel settore di cielo da aprile, potrebbe aver ottenuto dati di transito sufficienti per consentire agli astronomi di discernere se l'esopianeta ha un'atmosfera. 

Ross 508, con il 18 percento della massa del Sole, è una delle stelle più piccole e deboli con un mondo in orbita scoperto utilizzando la velocità radiale. Ciò suggerisce che le future indagini sulla velocità radiale nelle lunghezze d'onda dell'infrarosso hanno il potenziale per scoprire un vasto tesoro di esopianeti.

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Letto: 593 volta/e Ultima modifica Martedì, 31 Maggio 2022 06:28

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Elisabetta Bonora

Nella vita lavorativa mi occupo di web, marketing e comunicazione, digital marketing. Nel tempo libero sono un'incontenibile space enthusiast e mamma di Sofia Vega.
Mi occupo di divulgazione scientifica, attraverso questo web, collaborazioni con riviste del settore e l'image processing delle foto provenienti dalle missioni robotiche. Appassionata di astronomia, spazio, fisica e tecnologia, affascinata fin da bambina dal passato e dal futuro. Nel 2019 è uscito il mio primo libro "Con la Cassini-Huygens nel sistema di Saturno" (segui su LinkedIn le mie attività professionali).
Amo le missioni robotiche inviate nel nostro Sistema Solare "per esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!" ...Ovviamente, è chiaro, sono una fan di Star Trek!

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