Il nuovo mondo è incorporato in un disco protoplanetario di polvere e gas con una struttura a spirale distinta e vorticosa, che circonda una giovane stella di circa 2 milioni di anni. Si tratta della stessa che aveva il nostro Sole quando era in corso la formazione di Giove (da allora sono passati quasi 4,6 miliardi di anni).

"La natura è "intelligente"; può produrre pianeti in una gamma di modi diversi", ha affermato Thayne Currie del Subaru Telescope ed Eureka Scientific, ricercatore capo del nuovo studio pubblicato su Nature Astronomy.

Tutti i pianeti sono fatti del materiale che ha avuto origine in un disco circumstellare. La teoria dominante per la formazione dei pianeti gioviani è chiamata "accrescimento del nucleo", un approccio in base al quale i pianeti incorporati nel disco crescono da piccoli oggetti, con dimensioni che vanno dai granelli di polvere ai massi, a oggetti più grandi, scontrandosi e attaccandosi insieme mentre orbitano. In questo caso, il nucleo accumula lentamente gas dal disco. Al contrario, l'approccio dell'instabilità del disco è un modello top-down in cui quando un enorme disco attorno a una stella si raffredda, la gravità fa sì che il disco si rompa rapidamente in uno o più frammenti di massa del pianeta.


Il nuovo gioviano

Il pianeta di nuova formazione, chiamato AB Aurigae b, è probabilmente circa nove volte più massiccio di Giove e orbita attorno alla sua stella ospite all'enorme distanza di quasi 14 miliardi di chilometri, oltre tre volte più lontano di Nettuno dal nostro Sole

A quella distanza ci vorrebbe molto tempo prima che un pianeta delle dimensioni di Giove si formi per accrescimento del nucleo. Ciò porta i ricercatori a concludere che sia stata piuttosto l'instabilità del disco a permettere la nascita di questo mondo a una distanza così grande.

La nuova analisi combina i dati di due strumenti Hubble: lo Space Telescope Imaging Spectrograph e la Near Infrared Camera e Multi-Object Spectrograph. Questi dati sono stati confrontati con quelli di uno strumento di imaging planetario all'avanguardia chiamato SCExAO sul telescopio Subaru giapponese da 8,2 metri situato sulla cima del Mauna Kea, nelle Hawaii.

All'inizio i dati erano molto incerti. "Inizialmente era molto scettico sul fatto che AB Aurigae b fosse un pianeta", ha detto Currie. Ma la longevità di Hubble combinata con i dati Subaru hanno fornito una base temporale unica di ben 13 anni.
Inoltre, le osservazioni sono state favorite dalla naturale inclinazione del disco di AB Aurigae, visto dalla Terra.