Sono passati solo 13 giorni dall'impatto nell'atmosfera da parte di 2022 EB5, un piccolo asteroide avvistato con un paio di ore di preavviso dal sedicente "asteroid hunter" ungherese Krisztián Sárneczky. E adesso la Terra viene stata di nuovo sfiorata da un oggetto delle dimensioni di una utilitaria, inizialmente battezzato Sar2594 e incredibilmente scoperto dallo stesso astronomo!

 Le prime osservazioni sono state effettuate dal suddetto cercatore di asteroidi poco prima della mezzanotte italiana, dall'osservatorio di Piszkesteto (Ungheria). A breve giro di tempo, sono state confermate dagli osservatori di St Pardon de Conques (Francia), Great Shefford (Inghilterra) e Klet (Repubblica Ceca). Anche l'Italia ha dato il suo contributo con osservazioni fatte dell'Osservatorio G.Schiaparelli di Varese.

 In pratica, alle 10:13 ora italiana di oggi 25 Marzo, 2022 FD1 è passato a una distanza pari a 7/3 del raggio terrestre dal geocentro, solo 700 km più in alto di quanto fece, a settembre, il suo collega 2022 SP1. Battezzato inizialmente Sar2594, dopo poche ore ha ricevuto una denominazione definitiva e, solo un'ora prima del massimo avvicinamento, è entrato nel cono d'ombra della Terra, divenendo invisibile; l'evento viene mostrato "in soggettiva" in questa animazione del buon Tony Dunn, sempre molto solerte nel simulare tali eventi.

  L'orbita dell'oggetto, ricavata sulla base di 57 osservazioni ottiche, è riportata in apertura ed esibisce un semiasse maggiore di 1,686 unità astronomiche e un'eccentricità del 57,3%, valori tipici di un asteroide Apollo; l'inclinazione sul piano dell'eclittica è 9,45°. Nei prossimi 2 secoli non sono previsti ulteriori passaggi altrettanto ravvicinati, anche se nel 2032 è possibile che possa avvicinarsi comunque sensibilmente al nostro pianeta, fino a 6 milioni di km; invece nel 2053 passerà piuttosto vicino a Venere, circa 4 milioni di km.

2022 FD1 geocentric

Orbita geocentrica di 2022 FD1, nelle ore a ridosso del massimo avvicinamento; i tempi sono indicati in verde e la Terra si muove praticamente verso l'osservatore (freccia blu). - Credits: IAU / Minor Planet Center - Processing: Marco Di Lorenzo

 Se al momento della scoperta l'oggetto aveva una magnitudine apparente intorno a +19,5 e distava circa 650000 km da noi, una decina di minuti prima del perigeo dovrebbe avere raggiunto la magnitudine +13 per poi scomparire nel bagliore solare. Tuttavia, per ora le ultime osservazioni disponibili risalgono a molto prima, intorno alle 4:30 italiane sempre da Great Shefford; il motivo è probabilmente da ricercare nella declinazione meridionale e nella elevata velocità apparente di quelle ultime fasi concitate.

 Qui sotto, le due tabelle aggiornate degli incontri estremamente ravvicinati noti, tratte dalla nostra rubrica dedicata NeoNews. A sinistra, gli eventi degli ultimi 12 mesi, a destra la classifica "storica". Come si vede, l'evento di questa mattina è il terzo in ordine di distanza da un anno a questa parte e occupa il tredicesimo posto nella classifica completa.

Closest

 I 25 incontri più ravvicinati negli ultimi 12 mesi (a sinistra) e quelli in assoluto più ravvicinati di sempre (aggiornate il 25/3/2022) - Data Source: cneos/JPL/NASA - Processing/layout: Marco Di Lorenzo