Scritto: Martedì, 22 Marzo 2022 05:35 Ultima modifica: Martedì, 22 Marzo 2022 06:58

Rilevare le onde gravitazionali grazie alla Luna


La scienza delle onde gravitazionali è solo all'inizio e noi ancora non siamo in grado di rilevarle tutte. Ma là fuori, ci sono onde gravitazionali a frequenze di microHertz che potrebbe rivelarsi cruciali per la nostra comprensione del Big Bang.

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Le onde gravitazionali potrebbero spostare l'orbita della Luna
Le onde gravitazionali potrebbero spostare l'orbita della Luna
Crediti: D. Blas e AC Jenkins

Le onde gravitazionali non solo sono difficili da rilevare ma osservatori come LIGO e Virgo possono rilevare solo gli eventi più potenti, come le fusioni di buchi neri stellari o stelle di neutroni. E possono rilevare solo onde con una gamma ristretta di frequenze da decine di Hertz a poche centinaia di Hertz. Molte onde gravitazionali sono prodotte a frequenze molto più basse. Ovviamente, gli scienziati stanno lavorando per ampliare la gamma e sono stati proposti diversi progetti come la sonda LISA (Laser Interferometer Space Antenna) che dovrebbe essere in grado di rilevare onde a milliHertz, o altri progetti come NANOGrav che studia i segnali radio dalle pulsar a rotazione rapida per rilevare onde gravitazionali a nanoHertz.
Ma i microHertz ancora mancano dalla collezione.

Queste sono onde gravitazionali che impiegano diverse settimane per compiere un'oscillazione completa.

Secondo il modello standard della cosmologia, nei primi momenti del Big Bang, l'Universo ha vissuto un breve momento di espansione super rapida noto come inflazione. Questa ipotesi risolve molti dei problemi legati al Big Bang ma non siamo stati in grado di dimostrarla. Tuttavia, secondo la teoria, l'inflazione avrebbe dovuto creare onde gravitazionali a frequenze di microHertz che ancora risuonano nel cosmo. Trovarle, potrebbe fornire molte risposte.


Cacce alle frequenze microHertz

Se ci sono davvero onde gravitazionali dovute all'inflazione iniziale, allora tutto può oscillare al loro passaggio. Stelle, asteroidi, persino la Terra e la Luna. E qui viene il bello perché quando queste onde gravitazionali attraversano il sistema Terra-Luna, dovrebbero spostare leggermente l'orbita del nostro satellite. E l'effetto sarebbe più evidente a una frequenza uguale al periodo orbitale della Luna, che è di circa 28 giorni. Proprio nella gamma di frequenza dei microHertz.

"Miriamo a colmare questa lacuna", ha detto Alexander Jenkins dell'University College di Londra, autore insieme a Diego Blas del documento pubblicato su arXiv. "L'idea è di misurare come [le onde] influenzano le orbite dei sistemi binari, incluso il sistema Terra-Luna".

Il problema è che per individuarle, dobbiamo essere in grado di tracciare la posizione della Luna con estrema precisione. E questo possiamo già farlo, grazie ai riflettori lasciati sulla superficie lunare dalle missioni Apollo. Colperndoli con un laser dalla Terra, possiamo misurare la posizione della Luna entro un centimetro.

Quindi, il team suggerisce di effettuare una serie di misurazioni sulla Luna nel tempo per cercare in modo specifico gli spostamenti causati dalle onde gravitazionali. Propone anche un progetto simile a NANOGrav perché le pulsar in orbita attorno a una compagna per un periodo di diverse settimane sarebbero ugualmente sensibili alle onde gravitazionali a microHertz.

In questo momento è solo un'idea, ma è buona. E la maggior parte degli strumenti di cui abbiamo bisogno esistono già. Forse nel prossimo futuro, uno sguardo attento alla Luna potrebbe permetterci di risolvere uno dei più grandi misteri della cosmologia.

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Letto: 289 volta/e Ultima modifica Martedì, 22 Marzo 2022 06:58

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Elisabetta Bonora

Nella vita lavorativa mi occupo di web, marketing e comunicazione, digital marketing. Nel tempo libero sono un'incontenibile space enthusiast e mamma di Sofia Vega.
Mi occupo di divulgazione scientifica, attraverso questo web, collaborazioni con riviste del settore e l'image processing delle foto provenienti dalle missioni robotiche. Appassionata di astronomia, spazio, fisica e tecnologia, affascinata fin da bambina dal passato e dal futuro. Nel 2019 è uscito il mio primo libro "Con la Cassini-Huygens nel sistema di Saturno" (segui su LinkedIn le mie attività professionali).
Amo le missioni robotiche inviate nel nostro Sistema Solare "per esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!" ...Ovviamente, è chiaro, sono una fan di Star Trek!

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