"Il metodo potrebbe essere la chiave per svelare buchi neri nascosti nella Via Lattea e nelle galassie vicine e per aiutare a far luce su come questi misteriosi oggetti si formano ed evolvono", si legge nel comunicato.

"Come Sherlock Holmes che rintraccia una banda criminale sfruttandone i passi falsi, esaminiamo ogni singola stella di questo ammasso con una lente d'ingrandimento in mano, cercando di trovare qualche prova della presenza di buchi neri senza vederli direttamente", ha spiegato Sara Saracino dell'Astrophysics Research Institute della Liverpool John Moores University nel Regno Unito, che ha guidato la ricerca. "Il risultato mostrato qui è solo uno dei criminali ricercati, ma quando ne hai trovato uno, sai di essere sulla buona strada per scoprirne molti altri, in diversi ammassi".

L'oggetto rilevato con questa nuova tecnica è di circa 11 masse stellari ed è stato individuato grazie alla sua influenza gravitazionale sulla stella di cinque masse solari che gli orbita intorno.

Un nuovo metodo

Finora, gli astronomi avevano individuato buchi neri così piccoli, di "massa stellare", in altre galassie grazie al bagliore di raggi X emesso mentre divorano materia, o delle onde gravitazionali generate quando i buchi neri si scontrano tra loro o con stelle di neutroni.
Tuttavia, la maggior parte dei buchi neri di massa stellare non rivela la propria presenza attraverso i raggi X o le onde gravitazionali. "La stragrande maggioranza può essere svelata solo dinamicamente", ha detto Stefan Dreizler,dell'Università di Göttingen in Germania. "Quando formano un sistema insieme con una stella, ne influenzano il moto in modo sottile ma rilevabile, quindi possiamo trovarli con strumenti sofisticati".

Il metodo dinamico utilizzato da Saracino e dal suo gruppo potrebbe consentire agli astronomi di trovare molti altri buchi neri. "Ogni singolo rilevamento sarà importante per la nostra futura comprensione degli ammassi stellari e dei buchi neri al loro interno", ha detto il coautore dello studio Mark Gieles dell'Università di Barcellona, ​​in Spagna.

La scoperta in NGC 1850 rappresenta la prima volta in cui un buco nero è stato trovato in un giovane ammasso stellare, di soli 100 milioni di anni.