All'interno della Via Lattea, ci sono circa 200-400 miliardi di stelle, che orbitano attorno al centro galattico. All'interno di questa danza cosmica, alla quale partecipa anche il Sole, periodicamente alcune si avvicinano l'una all'altra. In questi casi, i sistemi planetari che orbitano attorno ad esse possono sperimentare effetti drammatici, come l'espulsione di pianeti. Anche se nel nostro caso un'eventualità del genere non si verificherà domani, per gli astronomi è importante scoprire se e quando ci potrebbe essere un incontro ravvicinato e che conseguenze potrebbe avere.
Il nuovo studio è stato condotto da Vadim V. Bobylev e Anisa T. Bajkova, due ricercatori del Laboratory of Galaxy Dynamics, dell'Osservatorio Pulkovo a San Pietroburgo, ed è basato sui dati del Early Data Release 3 (EDR3) del satellite europeo Gaia, che ha rivelato le caratteristiche cinematiche delle stelle che, in futuro, dovrebbero passare entro 3,26 anni luce (1 Parsec) dal Sistema Solare.
Il nostro Sistema Solare ha otto pianeti, diversi pianeti nani ed altri corpi minori in orbita attorno al nostro Sole, che è classificata come una nana gialla di tipo spettrale G2 della sequenza principale. Il tutto è circondato da un anello esterno di oggetti ghiacciati noto come Cintura di Kuiper. Ancora più lontano, si trova una massiccia nube di detriti ghiacciati conosciuta come Nube Oort, che è il luogo da cui provengono le comete di lungo periodo. Si stima che il bordo esterno della Nube di Oort si trovi a 0,5 parsec (1,6 anni luce) dal nostro Sole, il che rende gli oggetti che la popolano particolarmente sensibili alle perturbazioni provenienti dalle numerose fonti esterne. Le comete che entrano nel Sistema Solare interno sono generalmente il risultato di fattori o eventi esterni che le hanno agitate e "lanciate" verso di noi.
La ricerca di altre stelle che potrebbero essere passate vicino al nostro Sistema Solare in passato e che potrebbero farlo in futuro, è iniziata negli anni '60. I dati a disposizione sono migliorati negli anni grazie alla tecnologia ed ora Gaia sta offrendo un bottino immenso di informazioni per l'astrometria. Bobylev e Bajkova si sono districati in calcoli piuttosto complessi, utilizzando metodi differenti ma alla fine sono sempre giunti a risultati simili: una stella, designata 4270814637616488064 nel database Gaia EDR3, farà un incontro particolarmente ravvicinato con il Sistema Solare tra poco più di un milione di anni.
Meglio conosciuta come Gliese 710 (HIP 89825), questa nana arancione è circa il 60% più massiccia del nostro Sole e si trova a circa 62 anni luce dalla Terra nella costellazione del Serpente.
"Quello che colpisce è che è un candidato per un approccio molto vicino al Sistema Solare in futuro", ha detto Bobylev. “Era già stata identificata per la prima volta da Garcia-Sanchez et al., Astron. J. 117, 1042 (1999) nell'analisi delle stelle dal catalogo Hipparcos (1997)". Ma le simulazioni condotte dagli scienziati russi hanno raffinato i modelli mostrando che Gliese 710 compirà il suo passaggio ravvicinato tra 1,32 milioni di anni, passando entro 0,02 parsec (poco meno di 24 giorni luce) dal nostro Sole. Ma cosa potrebbe succedere al Sistema Solare e alla Terra?
Bobylev ha spiegato che sono già state fatte ricerche considerevoli su questo tema e le indicazioni non sembrano così spaventose:
“Una simulazione molto interessante del volo ravvicinato della stella Gliese 710 oltre il sistema solare è stata effettuata da Berski, F. e Dybczynski, P., A&A, v. 595, L10, 2016. Hanno dimostrato che dopo l'avvicinamento, un acquazzone cometario avverrà dai confini esterni della nube di Oort verso la regione interna del Sistema Solare. Ma il flusso è piccolo: circa una dozzina di comete all'anno e apparirà con un ritardo di 1 milione di anni dopo il volo della stella". Quindi, se l'essere umano ancora abiterà la Terra tra 2,32 milioni di anni, o avrà colonizzato altri luoghi nel Sistema Solare, sarà minacciato al massimo da una manciata di comete oppure avrà molte più occasioni per studiarle da vicino.