Sebbene queste osservazioni siano già state fatte da altre missioni, le riprese di Parker sono le uniche a mostrare l'arco completo.

Queste immagini sono state riprese dalla  Wide-field Imager for Solar Probe (WISPR) a bordo della sonda. L'anello della polvere si estende diagonalmente dall'angolo inferiore sinistro a quello superiore destro del mosaico. Gli oggetti luminosi sono pianeti: da sinistra a destra, Terra, Venere e Mercurio. Parte della Via Lattea è visibile sul lato sinistra. I quattro fotogrammi di questa composizione sono stati acquisiti il ​​25 agosto 2019.

WISPR è progettato per studiare il vento solare, il flusso di materiale che fluisce costantemente dal Sole ma lo spazio brulica di polvere che riflette molta luce, tanto da diventare almeno cento volte più luminosa del vento solare stesso. Questa è quella che crea l'effetto noto come luce zodiacale, visibile anche dalla Terra come una debole colonna di luce che sale verso l'alto dall'orizzonte. Per decenni si è ritenuto che fosse originata da detriti di comete ed asteroidi ma una recente ricerca che utilizza i dati della missione della NASA Juno, in orbita attorno a Giove, suggerisce che la fonte principale potrebbero essere le tempeste di polvere su Marte.

Per ricavare il vento solare dalle immagini di Parker, gli scienziati le processano per rimuovere lo sfondo rumoroso di particelle e stelle. Questo processo ha funzionato così bene che anche l'anello orbitale di polvere di Venere è uscito fuori. Questa caratteristica è emersa quando Parker ha eseguito le manovre per prepararsi al terzo perielio, cambiando l'orientamento delle sue telecamere.

Sulla base della luminosità relativa, si stima che la polvere lungo l'orbita di Venere sia circa il 10% più densa rispetto alle regioni vicine. I risultati sono stati pubblicati il 7 aprile 2021 su The Astrophysical Journal.

Gli strumenti di imaging sensibili di Parker Solar Probe e l'orbita unica hanno offerto agli scienziati una sbirciatina senza precedenti dell'anello di polvere di Venere, qualcosa a cui il team scientifico mirava fin dai primi giorni della missione. La sonda spaziale tedesco-americana Helios e la missione STEREO della NASA lo avevano già fotografato ma queste osservazioni permetteranno di sviluppare nuovi modelli sull'origine della polvere lungo l'orbita del pianeta.