Ne avevamo parlato già 40 giorni fa, oggi alle 2:15 ora italiana l'asteroide 99942 Apophis è giunto alla minima distanza di 16,6 milioni di km dal nostro pianeta, per la precisione 16852407,7(±0,5) km dal suo centro secondo NASA/JPL/cneos. Non si tratta di un passaggio particolarmente ravvicinato, circa 44 volte la distanza media Terra-Luna e quasi il 17% maggiore rispetto ai due precedenti passaggi del 2004 e del 2013. Eppure, le osservazioni in corso potrebbero risultare decisive sia per stabilire con certezza se l'asteroide è destinato ad impattare la Terra e potrebbero svelarci comunque dettagli importanti sulla sua natura.
Rispetto all'ultimo aggiornamento del 14 gennaio, ieri il numero di osservazioni ottiche era aumentato a 5834 (+24%) e si era aggiunta anche una nuova misura radar. Questo ha consentito di ridurre le incertezze sui parametri orbitali, addirittura di un ordine di grandezza nel caso del semiasse maggiore che ora è stimato con una precisione pari a soli 51 metri, come mostrato in questa tabella.
Gli ultimi elementi orbitali riportati su cneos ma con intervalli di incertezza corrispondenti al 90% di probabilità e con un numero coerente di cifre decimali. - Source: NASA/JPL - Processing: Marco Di Lorenzo
Un analogo, clamoroso miglioramento riguarda anche la precisione sulla misura dell'effetto Yarkowsky, la cui stima era molto incerta fino a qualche mese fa ma che è essenziale per stabilire l'evoluzione futura dell'orbita e, con essa, la reale pericolosità dell'oggetto. Ricordiamo che tale misura riguarda l'accelerazione trasversale non gravitazionale dell'asteroide, imputabile alla pressione esercitata dalla radiazione termica infrarossa; questa viene emessa in maniera anisotropa dall'asteroide riscaldato dal Sole e, con la sua spinta lieve ma continua, è in grado di modificarne lentamente ma inesorabilmente l'orbita. La nuova stima risulta a2=-2,87(±0,05)·10-14 au/d2, molto vicina al valore stabilito in precedenza ma con incertezza relativa diminuita di quasi 13 volte!
Per ora, le probabilità di impatto non sono state ancora ricalcolate sulla base di questi nuovi dati ma è probabile che ci sarà una ulteriore, drastica riduzione della probabilità per l'impatto del 2068, che era la data più critica. Lo suggerisce il fatto che già adesso, per quella data, sia il sito americano che il sito europeo ESA/NEODyS non prevedono nemmeno un passaggio ravvicinato! In ogni caso, appena saranno disponibili le nuove probabilità di impatto, le riporteremo in questo articolo.
Un'altra questione interessante da indagare riguarda le dimensioni, la forma e la rotazione dell'asteroide. Le mappe radar ottenute durante l'incontro del 2012 rivelarono una forma irregolare e allungata, eventualmente dovuta a due lobi collegati, un po' come la cometa Churimov-Gerasimenko o il KBO Arrokoth, fotografati rispettivamente da Rosetta e New Horizons. Nel frattempo, le misure fotometriche sulla curva di luce hanno mostrato che l'asteroide è probabilmente un rotatore lento, con un giro ogni 263 ± 6 ore, ma con una precessione del suo asse di rotazione ogni 30,6 ore.
Credits: Marina Brozović e altri / Icarus
All'inizio del 2013, la parabola da 70 m a Goldstone ha registrato "immagini" di ritardo Doppler mostrate qui sopra. A destra, l'asteroide Apophis è risolto grossolanamente, con l'illuminazione del radar che viene dall'alto. Al centro ci sono versioni semplificate desunte dei dati e messe a confronto con un modello di forma ellissoidale a sinistra; la freccia rosa rappresenta l'asse di rotazione mentre i tre assi dell'ellissoide appaiono in rosso, verde e blu.
Gli osservatori sperano di migliorare la loro conoscenza dello stato di rotazione del corpo in questi prossimi giorni, nonostante la perdita dell'Osservatorio di Arecibo con la sua impareggiabile capacità radar si farà sentire. Secondo un team di specialisti radar guidati da Marina Brozović (Jet Propulsion Laboratory), le mappe radar di Arecibo avrebbero probabilmente risolto i dettagli della superficie su Apophis fino a 15 m; ci dovremo accontentare di mappe più grossolane ottenute da Goldstone, abbinata al Green Bank Telescope da 100 m nel West Virginia.
Determinare le dimensioni e la forma dell'asteroide permetterebbe di migliorare anche la stima della sua massa, dato importante in caso di impatto. Il telescopio infrarosso NEOWISE osserverà Apophis a lunghezze d'onda di 4,6 micron e forse 3,4 micron e, combinandole con la fotometria a luce visibile dei telescopi terrestri, si dovrebbe poter stimare meglio l'albedo e il diametro dell'asteroide. NEOWISE potrebbe fornire anche una misura dell'inerzia termica dell'asteroide, per comprendere la natura della sua superficie.
Ottenere una migliore base di queste caratteristiche ora sarà cruciale per le osservazioni pianificate per il 2029. Durante quel passaggio ravvicinato, gli esperti si aspettano che l'attrazione gravitazionale della Terra, oltre che deviare la traiettoria di Apophis di 28° e trascinarla su una nuova orbita, potrebbe esercitare una forza di marea tale da alterare in modo significativo la rotazione dell'asteroide e causare eventualmente dei veri terremoti su di esso, con uno spostamento del materiale di superficie che potrebbe fornire indizi importanti sulla sua struttura interna.
Anche gli appassionati dilettanti sono coinvolti in queste indagini. La prossima notte, infatti, per una frazione di secondo dell'asteroide passerà di fronte a una stella di ottava magnitudine, NY Hydrae ovvero SAO 136779 o HIP 45887; numerosi osservatori sparsi nel Nord America sperano di misurare con precisione istante e durata dell'occultazione tramite camere CCD sui loro telescopi. Questo permetterebbe di ricavare forma e dimensioni di Apophis, misurando letteralmente la sua ombra, ma è necessario conoscere esattamente dove potrà essere visto il fenomeno per potersi posizionare lungo la fascia, riportata qui sotto. Essa passa nel centro degli Stati Uniti, in prossimità di città importanti come Dallas e Huston, nel Texas.
Il percorso dell'ombra proiettata da Apophis sulla superficie terrestre durante l'occultazione di stanotte - Credits: http://iota.jhuapl.edu/
A dire il vero, qualche giorno fa era prevista un'altra occultazione con una stella anche più luminosa ma le osservazioni non hanno avuto successo nel senso che nessun osservatore ha visto scomparire la stella, probabilmente a causa della scarsa precisione dei dati disponibili e quindi del percorso esatto dell'ombra; adesso, utilizzando anche le precise misure di posizione fatte da Gaia sulla stella e, si spera, le misure radar fatte in queste ore sull'esatta traiettoria dell'asteroide, l'auspicio è quello di osservare l'occultazione in più punti e ricavare informazioni cruciali!