Aggiornamento del 12/12: Oggi pomeriggio, grazie all'identificazione di 2020 XR in vecchie immagini risalenti al 2013, l'orbita è diventata estremamente precisa (Condition Code pari a 0) e l'asteroide è uscito dalla lista di potenziali impattatori sia CNEOS che NEODyS. Adesso sappiamo con ragionevole certezza che, dopo un passaggio ravvicinato a 2,2 milioni di km dalla Terra il 1 dicembre 2024, si terrà sempre a debita distanza da noi, almeno per i prossimi 2 secoli.

Aggiornamento del 12/12: sono finalmente uscite le stime aggiornate sulla pericolosità di 2020 XR, basate su 55 osservazioni ottiche in quasi 8 giorni. Anche se rimane ancora a livello 1 sulla scala di Torino, su CNEOS l'impatto nel 2028 è sceso a -1,07 sulla scala di Palermo e la probabilità a 39 ppm (1:26000), il 40% rispetto a tre giorni fa. Al contrario, sul sito NEODyS la probabilità è cresciuta a 16,9 ppm e la scala di Palermo a -1.44, salendo anche qui al livello 1 sulla scala di Torino.

 Il mondo è preso dalle minacce domestiche, dalla pandemia ai cambiamenti climatici, ma la ricerca di asteroidi potenzialmente pericolosi non si ferma e ogni tanto contribuisce a procurarci qualche piccola preoccupazione. E' il caso di questi giorni, con due oggetti appena scoperti e dalle caratteristiche notevoli entrambi; vediamoli nell'ordine.

2020 XK1 (e compagni)

 Scoperto nelle prime ore del 7 dicembre grazie alla Mt. Lemmon Survey, questo oggetto di diametro stimato tra i 2 e i 4,5 metri è passato alla minima distanza da noi 14 ore dopo il suo avvistamento. Come mostrato nella figura di apertura, la sua traiettoria è giunta a soli 20810 km dal centro della Terra ovvero 14400 km di altezza. Per il 2020 si tratta del quinto passaggio più ravvicinato; certo, non così vicino come quello eccezionale di un mese fa, quando 2020 VT4 sfiorò l'atmosfera passando a soli 380 km di quota, però è un evento notevole in assoluto, dato che cade tra la quindicesima e la diciannovesima posizione nella classifica dei passaggi più ravvicinati da sempre (da quando li vediamo, in realtà!); l'incertezza deriva dalla scarsa conoscenza sulla distanza minima raggiunta da altri "close-approachers" degli anni passati. Si è trattato anche del centesimo oggetto che è passato a meno di una distanza lunare dall'inizio dell'anno e non sono previsti altri passaggi ravvicinati da parte di questo corpo per almeno i prossimi 100 anni. 

 Questo incontro, però, è intrigante anche per una curiosa coincidenza, a dire il vero una delle molte che si verificano spesso in questo ambito e che è davvero difficile spiegare razionalmente: infatti, esattamente 3 ore dopo il passaggio di 2020 XK1, anche 2020 XG2, un corpo oltre 3 volte più grande, è passato a una distanza comunque molto ravvicinata, poco meno di 49000 km (peraltro solo 1500 km più in basso del celebre perigeo di 2020 SO il 1 dicembre). L'anomalia è evidenziata dalla freccia rossa nella figura sottostante, tratta dalla rubrica NeoNews aggiornata quotidianamente:

NEO coincidenza

 Non è finita qui perchè, come evidenziato dalla freccia blu, solo 4 giorni prima c'era stata una coincidenza ancora più incredibile, con il passaggio di due oggetti (2020 XE1 e 2020 VZ6) praticamente alla stessa distanza, di poco inferiore a quella lunare (326 e 349 mila km), in un arco temporale inferiore a 2 ore; negli stessi istanti, poi, un terzo corpo (2020 XF) passava a soli 88000 km dal geocentro! Una spiegazione razionale è che tra questi oggetti ci sia un qualche tipo di "parentela" imputabile, ad esempio, alla frammentazione recente di un unico progenitore nei pressi dell'orbita terrestre; questo potrebbe spiegare la loro vicinanza spaziale e temporale ma, in questi casi, è una ipotesi improbabile dal momento che tutti questi corpi hanno traiettorie ed orbite tra loro diverse. Al di la delle interpretazioni, il fatto che nelle ultime 4 settimane siano stati visti ben 5 oggetti passare a meno di 100mila km dal nostro pianeta suggerisce un netto miglioramento dell'efficienza di rivelazione, dato che nei precedenti 11 mesi ne erano stati avvistati in media solo 2 al mese.

 

2020 XR

 Questo oggetto è decisamente più grande e preoccupante. Scoperto il 4 dicembre anche lui nel corso di una rassegna automatica (Pan-STARRS 2 a Haleakala, Hawaii), si presentava come una stellina di magnitudine 20.5, a 64 milioni di km da noi; anche nelle prossime settimane non si avvicinerà mai al di sotto dei 49 milioni di km e scenderà appena sotto della ventesima magnitudine per poi allontanarsi; però, in base a 48 osservazioni effettuate in 5 giorni, la sua orbita si avvicina tantissimo a quella terrestre, con un MOID (Minimum Orbit Intersection Distance) di soli 83000 km. Questo significa che, prima o poi, potrebbe verificarsi un incontro estremamente ravvicinato se non addirittura un impatto. Inoltre, si tratta di un PHA decisamente grandicello, con diametro stimato in quasi 400 metri, quindi in una eventuale collisione con la Terra sprigionerebbe una energia di circa 2,5 Gigatoni, 40 volte quella del più potente ordigno nucleare mai realizzato. Pertanto, già la sera del 7 dicembre l'asteroide appariva in cima alla classifica NASA/CNEOS sugli impattatori più pericolosi, con un livello -2.06 sulla scala cumulativa di Palermo e una probabilità di impatto di 3,8 ppm (parti per milione) il 1 dicembre 2028.

2020 XR orbit

L'ampia orbita di 2020 XR, con la posizione attuale - credits: NASA/SSD 

La situazione è ulteriormente peggiorata 24 ore dopo, quando con l'aggiunta di 4 osservazioni su una finestra temporale più ampia, la probabilità di impatto è più che triplicata e l'asteroide è stato "promosso" sul livello 1 della scala di Torino. Arriviamo a ieri sera, quando la probabilità è salita ulteriormente a 1:11000 e la scala di Palermo a -0,70. Si tratta di valori comunque ancora piuttosto bassi e va sottolineato che il sito ESA/NEODyS-2 computa una probabilità decisamente più bassa, circa 1:95000, tanto che e l'oggetto risulta ancora a livello zero sulla scala di Torino. La situazione è comunque in rapida evoluzione e lo sviluppo più probabile è che, dopo essere cresciuta, presto la probabilità di impatto crolli a livelli trascurabili, appena l'incertezza sull'orbita scenderà al punto da escludere una intersezione con il nostro pianeta. Nel grafico sottostante, questo significa che il puntino, dopo essersi spostato progressivamente verso desta, ad un certo punto indietreggerà bruscamente a sinistra diventando innocuo.

2020 XR Torino

Attuale collocazione di 2020 XR sulla scala di Torino (cerchietto rosso) - Credits: Wikipedia - Processing: Marco Di Lorenzo 

Naturalmente, il contenuto di questo articolo verrà aggiornato nelle prossime ore e nei prossimi giorni, quindi rimanete connessi!