La sua massa è circa 34 miliardi di volte quella della nostra stella ed è il buco nero che conosciamo che sta crescendo più velocemente. Per rendere meglio l'idea, è utile sottolineare che la massa di questo buco nero supermassiccio è 8000 volte più grande del buco nero nel centro della Via Lattea il quale, per raggiungere tali dimensioni dovrebbe ingoiare 2/3 di tutte le stelle della nostra galassia (almeno sulla base delle stime più recenti che hanno ridimensionato la componente stellare della Via Lattea a poco più di 50 miliardi di Masse Solari).
Questo oggetto mostruoso è stato scoperto nel 2018: alimenta un quasar luminoso al centro di una galassia chiamata SMSS J215728.21-360215.1 (o J2157) nell'universo primordiale. Ma all'epoca la sua massa ed il suo appetito erano stati un po' sottostimanti. Da allora, lo stesso team di astronomi dell’Australian National University ha condotto nuove misure spettroscopiche nell'infrarosso, sulle righe in emissione del Magnesio, ed i risultati sono stati strabilianti. Il suo raggio di Schwarzschild sarebbe di circa 670 unità astronomiche (AU), o oltre cinque volte più grande del Sistema Solare se consideriamo il confine dell'eliopausa.
Queste nuove misurazioni hanno modificato non solo le stime sulla luminosità, le dimensioni e il tasso di accrescimento del buco nero ma anche sulla distanza, seppure di poche decine di milioni di anni luce. Adesso il cosiddetto "red-shift" è stimato in z=4,69.
Anche se questo buco nero non è il più massiccio che conosciamo, appartiene ad una classe di cui ancora sappiamo molto poco perché appare quando l'universo aveva meno del 10 percento della sua età attuale (1,25 miliardi di anni): non solo non sappiamo come si è formato e come è cresciuto ma ancora non capiamo come i buchi neri possano ingrandirsi così tanto dopo il Big Bang.
"Con un buco nero così enorme, siamo anche entusiasti di vedere cosa possiamo imparare sulla galassia in cui sta crescendo", ha detto Christopher Onken, autore del documento pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. "Questa galassia è uno dei colossi dell'Universo primordiale o il buco nero ha inghiottito una quantità straordinaria di ciò che lo circonda? Dovremo continuare a scavare per capirlo".